Sanità, indagato Del Turco e sette assessori dell'Abruzzo

Al centro dell'indagine, condotta dal procuratore capo della repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, una delibera adottata dalla giunra regionale il 29 gennaio scorso con cui si liquidavano in tutta fretta 14 milioni di euro alla Deutsche Bank alla quale un imprenditoree della sanità privata. Vincenzo Angelini, titolare della clinica Villa Pini, aveva ceduto il credito vantato nei confronti della Regione Abruzzo. La cessione aveva fatto seguito a una sentenza del Tribunale civile di Chieti che riconoceva il diritto del patron della clinica a riscuotere 14 milioni di euro. Ma dopo alcuni mesi la Deutsche Bank, che aveva anticipato il corrispettivo ad Angelini, ha chiesto alla Regione di pagare, altrimenti ci sarebbero stati degli atti esecutivi. Per evitare l'arrivo dell'ufficiale giudiziario la giunta regionale aveva dato il via libera alla liquidazione a favore della banca. La tesi dell'accusa: perchè pagare se a carico dello stesso imprenditore è in corso un'altra inchiesta della Procura pescarese che punta ad accertare se le prestazioni sanitarie fornite e i crediti vantati o già riscossi rientrino nel budget preventivamente fissato? La giunta regionale, ad ogni buon conto, aveva chiesto il parere dei direttori generali delle sei Asl abruzzesi che, in fin dei conti, avendo autonomia amministrativa, sono gli enti che autorizzano i pagamenti. Ebbene cinque manager avevano dato il loro assenso, soltanto quello di Pescara Antonio Balestrino aveva detto no. Gran lavoro ha compiuto nei mesi scorsi la Guardia di Finanza che ha sequestrato una valanga di documenti e di Sdo (Schede di dimissioni ospedaliere). Un'altra inchiesta sulla sanità abruzzese è collegata allo scandalo della Fira (Finanziaria regionale) il cui presidente Giancarlo Masciarelli alcuni mesi fa è finito in carcere per vari reati tra cui il presunto favoritismo nei pagamenti a favore della citata clinica privata. Immediate le reazioni delle opposizioni. Il segretario regionale di An, Fabrizio Di Stefano, ricorda che la delibera del 29 gennaio scorso aveva suscitato subito enormi perplessità per cui è stata oggetto di una interrogazione a cui finora non è stata data risposta. Dal canto suo il coordinatore regionale de La Destra, Benigno D'Orazio, ha chiesto «le inmediate dimissioni di Ottaviano Del Turco e dell'intera giunta». Sereno il governatore: «È una cosa che si chiarirà in brevissimo tempo». Su tutto aleggia il ricordo degl arersti di massa dell'intera giunta abruzzese nel settembre del '92. Ma erano altri tempi.