Paolo Zappitelli p.zappitelli@iltempo.it La telefonata ...

Un progetto che per il leader dell'Udeur non è una cosa nuova, già nei mesi scorsi c'erano stati contatti tra i partiti. E in particolare l'ex ministro della Giustizia era stato corteggiato dall'area che sta lavorando per creare la «Cosa Bianca», con Pezzotta, Mario Baccini e Bruno Tabacci. Ora però l'accordo potrebbe essere veramente molto vicino, specialmente se si dovesse andare, come molti pensano, alle elezioni nella prossima primavera. Berlusconi, del resto, è già pronto ad accogliere il «transfugo» nella sua coalizione ma è poco probabile che Mastella possa entrare nel nuovo partito del Cavaliere. Così come è poco probabile che nella stessa alleanza possano coesistere due partiti come l'Udc e l'Udeur. Più facile quell'unione che porterebbe la nuova formazione a un 6,7 per cento di consensi, in grado così anche di superare l'eventuale soglia di sbarramento. Cosa che invece da soli nessuno dei due riuscirebbe a fare. Ieri il leader dell'Udeur è anche tornato a parlare con i giornalisti davanti alla sua casa a Ceppaloni esprimendo tutte le sue preoccupazioni: «Pago un prezzo enorme, e spero che questo prezzo valga per l'Italia comune. Ho paura per gli italiani. Io forse non farò più il ministro di Giustizia dopo questa vicenda, chi mi risarcirà? E come sarò ricompensato?». Mastella ha evitato di parlare di complotti, ma ha detto di aver analizzato i fatti che ricostruirà con pazienza. «Troppe cose inquietanti per la vita del nostro Paese e tutto succede appena divento ministro della Giustizia, a partire dall'inchiesta sulla Gea in cui fu tirato in ballo mio figlio».