Scatta l'emergenza salute. I sindaci contro Prodi

[...] le sue periferie e i napoletani. La diossina che liberano nell'aria i roghi d'immondizia, legali e non, è una minaccia mortale per centinaia di migliaia di cittadini. E una minaccia ne porta un'altra. L'inquinamento in superficie, infatti, significa l'avvelenamento delle falde acquifere e dei pascoli. Un fenomeno che avrebbe fatto crescere del 24% i tumori nelle aree a rischio. I casi sono sotto gli occhi di tutti. I residenti del quartiere Pianura, protagonisti della rivolta delle scorse ore, denunciano un sensibile aumento delle patologie tumorali. Un esempio? La signora Nunzia Di Nardo racconta dei suoi «viaggi della speranza» all'ospedale Gaslini di Genova per cercare di curare un neouroblastoma che ha colpito la figlia quando aveva otto anni. «Di solito questa malattia - spiega la signora - viene riscontrata alla nascita, mentre a mia figlia è stata diagnosticata a sette anni. Al Gaslini i medici mi hanno spiegato che sono molti i casi simili che provengono da Napoli. Diverse famiglie colpite dal mio stesso dramma hanno deciso di trasferirsi nel capoluogo ligure. È tutta colpa di questa discarica - accusa la signora Di Nardo - i bambini sono innocenti e non è giusto che siano le principali vittime di questo disastro ambientale». Ma il caso più emblematico riguarda le scuole. Oggi molte scuole del napoletano e del casertano minacciano di non riaprire. Alcuni sindaci vogliono confermare l'ordinanza di chiusura di tutti gli istituti scolastici per evitare che bambini e ragazzi, pur di entrare in classe, facciano lo slalom tra sacchetti di immondizia depositati fin davanti ai cancelli delle scuole. Ma il direttore scolastico della Campania, Alberto Bottino, dopo una giornata convulsa, ha annunciato una «schiarita». «I sindaci stanno rivedendo la loro decisione, in modo di consentire l'immediata apertura delle scuole». A Quarto, cittadina ai confini di Pianura, dove dovrebbe riaprire la discarica di Contrada Pisani, il sindaco Sauro Secone aveva manifestato intenzione di non far funzionare le scuole. Una decisione confermata anche dopo un Consiglio comunale straordinario nel quale è stato anche deciso che il mercato cittadino oggi non avrà luogo. Stesso provvedimento a San Giorgio a Cremano (il Comune dove è nato Massimo Troisi) dove il sindaco Domenico Giorgiano aveva stabilito la chiusura a causa dell'emergenza che mette a rischio la salute soprattutto dei più piccoli a causa della diossina sprigionata nell'aria dai numerosi roghi e dall'immondizia che giace da giorni in strada. A Volla, sempre nel napoletano, il primo cittadino Salvatore Ricci si dice disponibile a revocare il provvedimento di chiusura degli istituti scolastici soltanto se si adotteranno provvedimenti utili per ripulire le strade soprattutto quelle vicino alle scuole. Nel Comune di Cercola, ai confini di Napoli, nonostante non siano stati emanati provvedimenti, sono molti i genitori che hanno deciso di prolungare le vacanze natalizie ai propri figli per evitare che entrino troppo in contatto con l'immondizia. Anche Caserta il sindaco Nicodemo Petteruti minaccia la non riapertura delle scuole a tutela della salute pubblica dal momento che da circa 15 giorni non vengono prelevati i rifiuti dalle strade. A Napoli città, sia nel centro che nelle periferie, si sta lavorando affinché gli istituti scolastici riprendano a funzionare, ma sono in molti quelli che decideranno di non accompagnare i figli in classe.