Il leader riunisce le donne di An

Ieri il presidente di An ha convocato in via della Scrofa tutte le donne del suo partito. Convocazione fatta da una parte in vista dell'assemblea di domenica 4 febbraio, dall'altra, forse, anche per testare un po' il terreno «rosa» di Alleanza Nazionale. Fin qui nulla di strano, se non il fatto che Daniela Santanchè, è stata l'unica a non essere convocata. Cosa che non ha lasciato indifferente la deputata di An. Sorridendo ma con un po' di rammarico, la Santanchè infatti dice di essere dispiaciuta. «Avrei partecipato volentieri, spiega. So che c'erano tutte le mie colleghe». All'appello del presidente Fini mancava anche Laura Allegrini, unica senatrice di An e vicina alla minoranza storaciana che in questi giorni di polemica ha apertamente parlato di «accanimento incomprensibile» verso la Santanchè. Per il resto, la lista era completa: Giulia Bongiorno, Carla Castellani, Giuseppina Castiello, Giulia Cosenza, Angela Filipponio Tatarella, Paola Frassinetti, Maria Ida Germontani, Giorgia Meloni, Angela Napoli, Flavia Perina, Maria Grazia Siliquini. E c'erano anche Barbara Saltamartini e Adriana Poli Bortone. Ai toni caldi della polemica Fini-Santanchè, i due stanno cercando di trovare una mediazione. Da una parte Gianfranco Fini, il quale ieri, presentando la nuova veste del «Secolo», in un modo un po' «vago», a chi gli chiedeva se avrebbe «fatto pace» con la temeraria Daniela, ha risposto: «Per il 4 febbraio è convocata l'Assemblea di tutte le elette di An, che sono diverse centinaia. In quella sede sarà affrontata con grande serenità la questione relativa al ruolo della donna nella società e nel partito». Dall'altra parte, Daniela Santanchè, la quale riprendendo le parole del suo presidente assicura che il 4 febbraio non si tratterà di un redde rationem con il leader della destra, ma anzi auspica «un confronto sereno, al quale mi auguro non partecipino solo le elette, ma anche le militanti, la pancia del partito, la base che ha subito troppi strappi ed è stata poco considerata». E sulla polemica con il presidente, dice: «Nessuno strappo con Fini. La mia è una battaglia di valori e di idee». E aggiunge: «Non ho nulla da chiedere e nessun ruolo che mi interessa particolarmente». Fatto sta che, nonostante la gentile diplomazia dei due, alla riunione di ieri, tra Fini e le sue donne, la Santanchè non è stata invitata. E lei, con un po' di ironia e ricordando l'episodio del telefonino lasciato acceso da Marco Pannella a Caserta, dice «le "Pannella" a quella riunione erano tante...», lasciando capire di essere a conoscenza di quanto detto durante la riunione. Qualcuna delle «elette» a partecipare avrebbe chiesto conto a Fini dell'assenza della Santanchè. Ma, il leader di An pare che abbia deciso di non fare alcun riferimento personale, spronando le donne ad impegnarsi a 360 gradi. È chiaro che durante la riunione si è parlato anche del discusso azzeramento del Dipartimento per le pari opportunità, guidato dalla Santanchè (vicenda che ha dato il via alle polemiche tra i due). Secondo le partecipanti alla riunione l'azzeramento «è una logica conseguenza» della modifica statutaria, che rende inadeguato e vecchio quell'organismo. «L'impegno femminile deve partire dai temi. Facciamo politica intanto, poi si vedrà se ci sarà o non ci sarà ancora il Dipartimento Pari Opportunità», dice Maria Ida Germontani, poco prima di incrociare Santanchè nel Transatlantico ed avvicinarsi per baciarla. Come dire, andiamo avanti, poi si vedrà. Mentre un'altra deputata di An, Carla Castellani, definisce la «non convocazione» della Santanchè alla riunione «un gesto sbagliato». «Non sapevo che l'onorevole Santanchè non fosse stata invitata alla riunione con Fini per organizzare l'Assemblea del 4 Febbraio», spiega Castellani. E aggiunge: «In vista della Assemblea delle donne, che nei contenuti delineerà il nostro impegno su molti temi e non solo quelli squisitamente femminili, non trovo opportuno che le donne si dividano. Anche perché, gli obi