Il ministro Chiti tenta l'Udc: «Alleato del centrosinistra con Follini e Mastella»

Il Governo è già pronto a correggerla con un decreto (nella parte che riguarda la prescrizione per i reati contabili). La maggioranza discute e si divide su tempi e modi della cosiddetta «Fase2». Eppure l'Unione sembra in tutt'altre faccende affaccendata. Così, incurante dei nodi da sciogliere, avvia già la «campagna acquisti» di gennaio. Il «Moggi» della situazione è il ministro dei Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti che, a margine di un'iniziativa della Cna di Firenze sulla Finanziaria, prova il colpaccio. L'obiettivo è, ovviamente, Pier Ferdinando Casini. Dopotutto era stato lo stesso Prodi, alla vigilia della manifestazione della Cdl a Roma, a lodare la scelta dei centristi di non scendere in piazza («Vuol dire - aveva detto - che nell'opposizione qualcuno usa un po' di cervello»). A distanza di quasi tre settimane Chiti ci riprova. «L'Udc è in mezzo al guado - è la sua opinione -, coerenza vorrebbe che con altre forze di centro, come quelle di Follini e Mastella, si realizzasse uno schieramento di centro». Uno schieramento che, secondo il ministro, potrebbe «stabilmente costruire, alla luce del sole, di fronte ai cittadini italiani un patto di governo con il centrosinistra». Le reazioni non si lasciano attendere. Dall'Udc e da tutta la Cdl si alza un'autentica «bordata di fischi». Il primo a replicare è proprio il segretario centrista Lorenzo Cesa. «Al governo Prodi - attacca - sembra stia riuscendo un altro miracolo: trasformare il ministro dei Rapporti con il Parlamento nel ministro della provocazione politica. Invitiamo l'onorevole Chiti a fare il suo lavoro. Non abbiamo bisogno di consigli, specie se interessati, e non abbiamo certo interesse a fare sconti ad un governo che non li merita». «Siamo coerenti con il voto che ci hanno dato i nostri lettori - aggiunge - proprio perché stiamo nel centrodestra e qui intendiamo rimanere». Quanto all'eventualità di un accordo tra Marco Follini e Clemente Mastella Cesa è telegrafico: «Sono problemi loro». E telegrafico è anche Pier Ferdinando Casini che, ai giornalisti che gli chiedono un commento, risponde: «Delle cavolate non parlo. Parlo di cose serie e questa è una sciocchezza». Insomma il tentativo di «abbordaggio» di Chiti non solo si rivela immediatamente un fallimento, ma ha anche il merito di compattare la Cdl nella polemica. Così il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi commenta: «Mai mi sarei aspettato che un esponente autorevole dell'ex Pci potesse trattare e parlare con tanta disinvolta rozzezza e con totale mancanza di sensibilità politica e istituzionale dei rapporti fra maggioranza e opposizione».