Il dicastero dell'Economia inserisce gli otto miliardi incassati nel 2005 dalle accise sui tabacchi

Non deve essere stato semplice, per Visco ammettere il grossolano errore che fino a ieri mattina dava nelle tabelle del gettito fiscale del 2005 dell'Agenzia delle Entrate, zero incassi sotto la voce delle accise tabacchi. Questo significava che lo Stato nel 2005 non aveva ricevuto neanche un euro dalla vendita di sigari, tabacco e sigarette. Sarà stata la fretta, sarà stata un svista oppure un banale equivoco tra il ministero del Tesoro e quello dell'Economia, fatto sta che ieri sotto l'anno 2005 e alla voce «accise tabacchi» vengono correttamente riportate entrate per 8 miliardi e 330 milioni di euro. Un «errore» economico che ha portato Visco a parlare, giovedì scorso di maggiori entrate per il 2006 per 37 miliardi di euro, considerando appunto la voce «zero» sulle entrate relative alla vendita dei tabacchi nel 2005 e ieri all'auto smentita che, conti «veri» alla mano fissano le maggiori entrate a 29 miliardi di euro, come precisa il senatore di Fi, Antonio Azzollini, lo stesso che ha scoperto il grossolano errore giovedì notte. «Nei giorni scorsi si era parlato di maggiori entrate per 37 miliardi di euro e invece erano 29 perchè non erano stati contabilizzati gli 8 miliardi delle accise dei tabacchi del 2005. Quindi al Parlamento era stato fornito un dato errato. In ogni caso - spiega Azzollini - le maggiori entrate ci sono: al 16 novembre erano 29 miliardi, ora sono oltre 33 e cresceranno ancora. È necessario incorporarle nella manovra con una nota di aggiornamento al Dpef». Ma l'errore delle tabelle è anche e soprattutto politico. «Si tratta di un errore senza precedenti - commenta il senatore di An, Andrea Augello - vogliono far credere che sono da considerare strutturali solo 5 miliardi di entrate, quando anche uno studente al primo anno di economia, si renderebbe conto che su un gettito fiscale aumentato di 33 miliardi di euro, la parte strutturale deve ammontare ad una forbice che vada almeno tra i 5 e i 10 miliardi di entrate strutturali. La verità è che, nonostante ci si trovi di fronte ad un gettito fiscale per lo Stato che non ha precedenti, grazie al modulo Tremonti, per un motivo ideologico si continua invece a sostenere che proprio quel modulo abbia favorito l'evasione fiscale». Un «falso ideologico», insomma che avrebbe portato a questo errore grossolano e senza precedenti «e per il quale occorre rivedere l'intera manovra Finanziaria - sostiene ancora Augello - poiché si basa su un gettito fiscale che risulta di gran lunga maggiore rispetto a quello preventivato dal centrosinistra e che è frutto del governo di centrodestra». Di parere opposto, ovviamente il viceministro Visco, che prima è costretto ad ammettere lo scivolone in Commissione bilancio e poi si affretta a precisare che «l'inversione di tendenza nell'andamento del gettito cumulativo è cominciata tra maggio e giugno, dopo l'insediamento del nuovo governo». Per quanto riguarda le accise tabacchi del 2005, «non erano stati spuntati gli 8 miliardi di euro di entrate perchè non incassati tramite F24 ma entrati attraverso la Tesoreria dello Stato. Quella sull'entità della manovra - taglia corto Visco - è una polemica inutile. Soprattutto non bisogna dimenticare che mentre i dati delle entrate si confermano superiori alle aspettative resta il fatto che l'ammontare dei debiti lasciati dal governo precedente e che via via vengono scoperti fanno sì che l'indebitamento di quest'anno si collocherà tra il 5 e il 6 per cento rispetto al Pil».