Visco fa paura, gli incassi dello Stato aumentano

I primi 11 mesi dell'anno si chiudono con un fabbisogno cumulato di 56,5 miliardi, contro gli 83,3 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Per tornare ad un livello analogo bisogna tornare indietro di almeno tre anni. Le entrate fiscali vanno infatti a gonfie vele, con un incremento superiore all'11%. E la spesa tiene, nonostante il versamento a novembre di alcuni arretrati sul fronte della sanità e di alcuni importanti pagamenti. Così, ad un mese dalla chiusura dell'anno, appare davvero a portata di mano l'obiettivo del 2006, ritoccato abbondantemente al ribasso nelle ultime stime di fine settembre. L'ultima previsione del governo punta ad un «rosso» di 47,7 miliardi a fine dicembre: nel 2003, quando a novembre il fabbisogno era stato di 56,7 miliardi, l'anno si chiuse a 47,3 miliardi. I dati diffusi ieri dal Tesoro lasciano quindi spazio anche ad ulteriori possibili miglioramenti, come lo stesso ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha ventilato nella relazione consegnata solo due giorni fa alla commissione Bilancio del Senato. «Non è escluso - è scritto nel documento - che il fabbisogno possa risultare anche inferiore a quanto fissato nella relazione previsionale e programmatica». Nel solo mese di novembre il «rosso» di cassa del settore statale è stato di 7,5 miliardi, leggermente superiore ai 7,4 segnati dei corrispondenti 30 giorni del 2005. Il Tesoro spiega che il dato «continua a beneficiare del buon andamento delle entrate fiscali». Gli ultimi dati ufficiali parlano di un incremento dell'11% messo a segno ad ottobre che verrebbe confermato anche a novembre. Sul fronte delle spese, invece, il Tesoro segnala «l'assegnazione alle Regioni di risorse arretrate per il finanziamento della spesa sanitaria, l'anticipo di alcuni pagamenti avvenuti lo scorso anno a dicembre nonchè consistenti finanziamenti di investimento». Si tratterebbe di spese relativi al settore della difesa collegati ad accordi internazionali e all'attivazione di alcuni mutui. Il dato di novembre non sposta quindi l'andamento del risultato cumulato che, come era già accaduto a settembre, segna un miglioramento di circa 27 miliardi sui dati del 2005. Se il differenziale si manterrà anche nell'ultimo mese dell'anno, che viene caratterizzato sempre da un cospicuo avanzo dei conti, l'anno potrebbe finire con un fabbisogno attorno ai 43 miliardi. Non è però detto che il migliora andamento dei conti dello stato centrale si possa riflettere sul complesso dei conti delle amministrazioni pubbliche. Gli ultimi dati sul fabbisogno di tutta la pubblica amministrazione, consegnati dal ministro in Parlamento, indicano infatti che nei primi 9 mesi dell'anno il valore cumulato è stato di 60,1 miliardi (contro i 75,2 miliardi del 2005): la colpa - ha spiegato il Tesoro - è dovuta alla «dinamica del fabbisogno aggiuntivo delle amministrazioni locali che è quasi raddoppiato rispetto ai primi 9 mesi del 2005». A pesare sul deficit di quest'anno, che il governo stima ufficialmente al 3,6% ma che potrebbe arrivare concretamente al 3,4-3,5%, sono però le ultime decisioni adottate sul fronte degli investimenti dell'Alta Velocità ferroviaria. Un emendamento presentato alla Finanziaria, per adeguarsi alle richieste europee, potrebbe scaricare un rosso di oltre 12 miliardi sull'indebitamento del 2006.