«Dalla Cdl solo promesse»

Roberto Ruta, candidato presidente del centrosinistra, spiega: «Il nuovo governo dovrà fronteggiare il problema dell'attrattività del territorio, delle produzione di ricchezza interna e stimolare la progettualità per attivare le necessarie fonti esterne. Così potremo dare risposta ai fenomeni emergenti della riduzione delle entrate comunitarie e adeguarci ai nuovi criteri ispiratori della riforma in tema di incentivi per evitare il ricorso ad aumenti della pressione fiscale». Sullo scontro con la proposta politica del candidato del centrodestra, Ruta non fa sconti, attacca il suo rivale soprattutto sulle cose «fatte». «Non possono dire nulla - commenta - perché il loro programma per i prossimi anni poggia su interventi che avrebbero dovuto essere già realizzati negli anni passati così come avevano promesso all'inizio della legislatura e che ora dicono di voler portare a termine nel prossimo futuro. Vedi, ad esempio, la Termoli-San Vittore, la sede regionale, la razionalizzazione sanitaria solo sulla carta abbozzata ma fatta al contrario». Una leva rilevante, una risorsa inesauribile del suo programma sono i giovani, «senza il coinvolgimento dei quali il Molise, terra antica, nobile e generosa — continua il candidato presidente dell'Unione — con l'età anagrafica, la più alta d'Italia, non ha futuro. Vogliamo restituire la fiducia, la speranza, la tensione ideale con un'azione di governo fatta e accompagnata da energie ed entusiasmo giovanili. Desideriamo ricreare un altro Molise che ridia un senso alla permanenza dei giovani ed accenda il fascino del ritorno e della sfida. Abbiamo l'ambizione di accogliere e tradurre la domanda crescente di partecipazione democratica e di cittadinanza attiva all'interno della quale si rafforzi un nuovo spirito pubblico che raccolga i valori dell'equità e dell'ascolto, della responsabilità civica e della dignità personale e lavorativa». Ruta traccia nel suo programma un obiettivo primario. Quello di portare fuori dall'isolamento infrastrutturale il Molise con la realizzazione di una «superstrada a quattro corsie, la Termoli-San Vittore che ci porti dal Tirreno all'Adriatico. Iorio l'ha solo immaginata ma non c'è stato alcun supporto finanziario dal governo. Un'opera su cui è inutile puntare a farla interamente, subito, perché troppo costosa. È bene, invece, programmarla a lotti per arrivare in tempi ragionevoli alla costruzione del tratto San Vittore-Isernia e prevedere la realizzazione di una circumlacuale intorno al lago di Guardialfiera. È un'opera necessaria per motivi di sicurezza, oggi in caso di chiusura del viadotto del Liscione non c'è alcuna alternativa». Al. Cia.