Anche i sindaci in trincea «Manovra troppo onerosa»

Le parole di Lanzillotta, pronunciate a un programma radiofonico, hanno dato il là a una giornata contrassegnata dal tam tam ininterrotto — da Milano a Napoli, da Venezia e Torino a Roma — dei sindaci italiani che hanno ripetuto, con toni e sfumature diverse: così non va, Comuni e Province non possono reggere tagli simili e soprattutto non hanno intenzione di mettere nuove tasse o aumentare quelle già esistenti. Nella protesta dei primi cittadini prevale, come è ovvio, il profilo istituzionale e tutti — da Veltroni a Chiamparino — prestano molta attenzione a non confondere il giudizio complessivo — positivo — sulla Finanziaria con le critiche specifiche sui capitoli della finanza locale. Letizia Moratti, unico sindaco di centrodestra intervenuto nelle polemiche, ha dato qualche amarezza ai suoi perché alle critiche severe sulla Finanziaria ha fatto seguire il rifiuto fermo a scendere in piazza, ritenendola un luogo inappropriato per far sentire la propria voce al governo. Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, ha messo le mani avanti: i Comuni non possono contribuire al risanamento dei conti pubblici nella misura richiesta perché non hanno intenzione di aumentare le tasse e le imposte. L'allarme di Chiamparino è soprattutto sugli investimenti: «Non so se sono stati rivisti i tetti all'indebitamento perché altrimenti non solo non saremo in grado di fare nuovi investimenti ma forse neppure le normali manutenzioni. Per Torino, inoltre, spero che venga recepita la richiesta di deroga al patto di stabilità per quanto riguarda gli investimenti olimpici». La Finanziaria funziona, è la premessa di Walter Veltroni, perchè ispirata a principi di equità mentre qualche approfondimento va fatto sul capitolo dei Comuni. «Questa finanziaria — chiosa il primo cittadino della Capitale — nasce da una condizione drammatica che è stata ereditata e si fa carico di indicare una soluzione sia in termini di risanamento finanziario, sia in termini di crescita e sviluppo dell'economia: quindi in complesso il mio giudizio è positivo». Promette battaglia Letizia Moratti che lamenta per la sua città una perdita secca di 100 milioni di trasferimenti dallo Stato. Per il sindaco di Milano la manovra varata dal governo Prodi «va commentata negativamente». «Cento milioni di euro in meno rischiano di compromettere i servizi erogati ai cittadini». Sulla bontà complessiva della Finanziaria si sofferma Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci. «Ma — ha affermato — per la parte che riguarda gli enti locali sono necessarie correzioni, perché la manovra è troppo pesante». «Occorre lavorare fin da subito — ha proseguito — a queste modifiche col Governo e, poi, col Parlamento. In particolare, è necessario concordare con il ministro dell'Economia i criteri per l'applicazione delle misure, al fine di evitare pesanti squilibri fra Comune e Comune».