L'inchiesta della magistratura milanese

Per loro, secondo il gip Paola Belsito, permangono le esigenze cautelari e, pertanto, va respinta, anche visto il parere negativo della Procura, la richiesta di scarcerazione presentata dai loro legali. Iezzi è tra gli arrestati del 20 settembre scorso, con numerosi poliziotti e militari della Guardia di Finanza ed è accusato, tra l'altro, con l'ex responsabile della sicurezza di Telecom, Giuliano Tavaroli, di essersi appropriato di 20,7 milioni di euro pagati su estero alle società Worldide Consultans Security ltd e Security research Advisor ltd (create, secondo l'accusa, da Gualtieri) «come corrispettivo di operazioni simulatamente compiute» dalle due società di diritto inglese, ma in realtà commissionate dalla Security Pirelli e Telecom, nascondendo in questo modo la vera ragione per la quale il denaro era stato versato: le investigazioni illecite condotte da Cipriani e le «pratiche corruttive» con le quali comperava notizie riservate da vari esponenti delle forze dell'ordine che sono stati anch'essi arrestati nell'ambito dell'inchiesta dei pm Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi.