Udc contro Forza Italia, la tensione torna a salire

Stavolta però, a scatenare il botta e risposta, non sono né Pier Ferdinando Casini né il «guastafeste» Marco Follini. A scaldare ulteriormente gli animi ci ha pensato nientepopòdimeno che il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione (nella foto) uno che, in passato, è stato spesso accusato dai compagni di partito di essere troppo filo-berlusconiano. Forza per questo, ieri, parlando davanti alla platea di Fiuggi, anche Buttiglione non ha rinunciato alla polemica con gli azzurri. Una polemica più filosofica che politica. L'ex ministro dei Beni Culturali ha infatti citato «il grande filosofo tedesco nazista» Carl Schmitt per esemplificare le due linee che si confrontano oggi nella Cdl. Da un lato una moderata, in cui l'Udc si riconosce, e dall'altra quella secondo la quale la cosa più importante è «la distruzione del nemico». Una linea che, anche se Buttiglione non l'ha mai citato, farebbe riferimento a Silvio Berlusconi. «Nel centrodestra - ha osservato Buttiglione - si è aperta una discussione tra due visioni della politica: la prima la vorrei contrassegnare con le parole di un grande filosofo tedesco nazista Carl Schmitt: secondo lui la politica è la lotta a morte per la distruzione del nemico. Non importa se magari nel frattempo il paese va a fondo. Quello che importa è che il nemico muoia». La seconda visione, quella in cui i centristi si riconoscono, Buttiglione la esemplifica con le parole pronunciate da Papa Giovanni Paolo II che parla di politica come «prudente sollecitudine per il bene comune». Secondo il presidente dell'Udc, l'opposizione che i centristi intendono praticare è piuttosto quella «mirata al bene comune del paese». Parole che hanno scatenato l'immediata reazione dei vertici di via dell'Umiltà. «I libri oltre che leggerli bisognerebbe capirli» è stato il commento piccato del vice coordinatore azzurro Fabrizio Cicchitto. «Buttiglione - ha continuato - mostra di dimenticare che proprio un settore della sinistra alcuni anni fa ha realizzato una singolare revisione culturale da Lenin proprio a Carl Schmitt, passando dalla nozione di nemico di classe a quella di nemico politico». «La traduzione di tutto ciò - ha proseguito - è consistita nella demonizzazione di Berlusconi che è in atto da più di dieci anni. Attribuire a Berlusconi questo tipo di cultura e di intenzioni politiche significa operare una singolare falsificazione della realtà. Ci dispiace ma purtroppo Buttiglione non ha capito nulla di quello che sta succedendo in Italia da molti anni a questa parte». Sulla stessa linea il coordinatore nazionale Sandro Bondi: «Nel caso di Buttiglione troppa filosofia fa male alla politica e troppa disinvoltura politica arreca danno alla filosofia». Poche parole che si aggiungono a quella che è ormai diventata una lotta a due, all'interno della Cdl, tra FI e Udc. Ora tutti attendono con ansia l'intervento di Pier Ferdinando Casini che domani sera alle 18 verrà intervistato da Enrico Mentana. Se quella di Buttiglione è una premessa c'è da scommetterci che ne vedremo delle belle.