Senato, è ripartito il mercato

Si sono combattuti a colpi di accuse e smentite. Adesso finalmente ci siamo. Da ieri, nell'aula di Palazzo Madama, è ufficialmente iniziato il mercato di riparazione. Cdl e Unione, dopo il sostanziale «pareggio» delle politiche di aprile (finì 158 a 156 per la maggioranza più l'indipendente Pallaro), sono pronte a darsi battaglia per «acquistare» qualche senatore extra. E se il centrodestra spera di riuscire a ribaltare i rapporti di forza al Senato, l'Unione, e con essa il governo, trema. Certo, per il momento si tratta di voci, rumors (ovviamente smentiti), ma qualcosa comincia a muoversi. In cima alla lista dei senatori in procinto di cambiare casacca c'è ancora una volta lui: Sergio De Gregorio, il senatore dell'Italia dei Valori che, grazie ai voti della Cdl, è riuscito a strappare alla rifondarola Lidia Menapace la poltrona di presidente della commissione Difesa. De Gregorio, un passato in Forza Italia, non gode di molte simpatie all'interno dell'Unione (dopo il «caso Menapace» furono in molti a chiedere le sue dimissioni) e anche il rapporto con Antonio Di Pietro, negli ultimi tempi, si è molto deteriorato. Così l'esponente dell'Idv ha preso la sua decisione: lasciare il partito. Qualcuno dice che De Gregorio sarebbe già pronto a passare nella Cdl assieme ad altri due parlamentari dell'Idv (si fa addirittura il nome del capogruppo al Senato Nello Formisano), ma il diretto interessato smentisce: «Voglio dedicarmi ad un progetto politico che metta fine allo scontro in atto tra i due poli». Un progetto per dar vita, anche in Italia, ad una grande coalizione alla tedesca e che prevede la creazione di due sotto-formazioni all'interno dei gruppi misti di Camera e Senato (gli stessi a cui sono iscritti i parlamentari Idv). Il nome del nuovo movimento è già pronto: si chiamerà Movimento per gli Italiani nel mondo, un vecchio cavallo di battaglia del senatore. Poco importa che le prime battaglie che il movimento si troverà a combattare saranno condotte contro la legge sul conflitto di interessi che l'Unione sta preparando e contro i tagli alla Difesa proposti dalla sinistra radicale. Il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi assicura: «De Gregorio continuerà a sostenere il governo». Sarà. Senatore che va, senatore che viene. La notizia non è di quelle che fanno tremare i polsi anche perché il protagonista è un vecchio «rompi» della politica italiana: Marco Follini. Il senatore Udc ieri ha lanciato il suo avvertimento: «Se l'Udc resta nella Cdl lo farà senza di me». Non è la prima volta che Follini tira la cinghia e, anche stavolta, sono in molti a pensare che si tratti di una provocazione per sondare quali sono le reali intenzioni di Pier Ferdinando Casini (vuole veramente rompere con Berlusconi o no?). Nell'Udc, comunque, assicurano che se Follini vuole lasciare la Cdl per andare a rimpinguare le fila del centrosinistra lo farà da solo. L'Unione invece spera, un senatore in più è sempre utile, soprattutto in questo periodo.