Adornato (Fi): «Ora cambi la monarchia assoluta»

Berlusconi del suo futuro decide da sé, quello che è indispensabile per il centrodestra è difendere il suo patrimonio di idee». Ferdinando Adornato, uno dei big di Forza Italia, e uno dei suoi «pensatori», venuto a Gubbio per partecipare al seminario di formazione del partito, così risponde alle polemiche del giorno su leadership e futuro della Casa delle libertà: «Sono convinto che la cosa più importante oggi sia garantire l'esistenza del berlusconismo». Ma che cos'è il berlusconismo, secondo lei? «Al contrario di quello che pensa la sinistra, e qualche volta l'Udc sembra darle ragione, Berlusconi non è sceso in politica per difendere i suoi interessi. Lui e il suo partito hanno cambiato l'Italia: hanno fondato il sistema dell'alternanza democratica, hanno creato il primo soggetto politico di centrodestra, hanno permesso l'inclusione di An nell'arco costituzionale e soprattutto hanno messo insieme per la prima volta nella stessa organizzazione politica cristiani e liberali. È tutto questo che va difeso». Perché allora Casini "non vuole morire berlusconiano"? «Penso che Casini legittimamente possa aprire la questione di chi sarà il prossimo leader del centrodestra, ma quello che è assurdo è non riferirsi al patrimonio di idee che Berlusconi rappresenta. Noi abbiamo un mandato molto preciso: modernizzare il paese e difendere i valori occidentali. Il paese si aspetta questo da noi». Per ora ci sono ancora la Cdl e Forza Italia, ma nel futuro? Si può immaginare FI senza Berlusconi? «Ripeto il problema non è quello, però subito mi vengono in mente una sfilza di nomi come Tremonti, Frattini, Scajola, Pisanu, Sacconi, e me ne dimentico tanti. Tutte persone che nel paese e nel partito hanno già dimostrato il loro valore». Ma come sarà Forza Italia in futuro? Partito leggero o partito pesante, come quelli di una volta? «Io penso che un partito vero ci vuole. Forza Italia è nata intorno a Berlusconi. Quel che si è creata, era inevitabile, è stata una monarchia assoluta. Ora bisogna passare a una monarchia costituzionale. A tutti i livelli dobbiamo costruire delle reti orizzontali. Finora tutto passava per il rapporto personale con Berlusconi, ora è il momento della svolta: bisogna creare legami tra di noi per creare una vera classe dirigente per un vero partito». Sarà difficile stare all'opposizione? «Pur non stando al governo noi non siamo una forza di opposizione. Io sono convinto che la nostra è una forza di avanguardia e modernizzazione del paese. Noi siamo l'unico partito portatore di un'idea di modernizzazione reale di questo paese. Noi siamo già egemoni culturalmente nella società. Le nostre idee sono quelle giuste per governare il mondo di oggi, la sinistra ha solo il controllo di certe elite ma il popolo è con noi». Ma il centrodestra che opposizione farà? Girotondi o Parlamento? «La questione non mi appassiona. Penso che tutti gli strumenti sono buoni, quando è necessario l'opposizione si fa in aula, altre volte si scende il piazza. In ogni caso noi siamo una forza moderata, l'estremismo proprio non ci interessa. Del resto le vere rivoluzioni le hanno sempre fatte i moderati, da Cavour a De Gasperi».