Fitti colloqui all'Onu

Al Palazzo di Vetro si respira un aria di cauto ottimismo e il segretario generale Kofi Annan dovrebbe essere anche lui a Bruxelles per la riunione del 25 agosto da cui potrebbe uscire l'investitura della leadership italiana nella missione. L'Onu vorrebbe vedere il primo contingente dell'Unifil rafforzata sul terreno a partire dal 28 agosto e la diplomazia del Palazzo di Vetro segue da vicino i contatti nelle capitali: all'Onu si guarda con attenzione ai colloqui che il ministro degli esteri israeliano Tizpi Livni avrà a partire da oggi a Parigi e poi a Roma. Non confermate, circolano alle Nazioni Unite indiscrezioni su una missione dello stesso Annan in Medio Oriente. Il capo dell'Onu è in contatto dalla settimana scorsa con Iran e Siria, i due paesi accusati quotidianamente dagli Stati Uniti di aver incoraggiato Hezbollah scatenando la crisi. Gli Stati Uniti hanno intanto fatto una parziale marcia indietro sulla «seconda risoluzione» annunciata a sorpresa ieri dal presidente George W. Bush. «Se ne sta parlando, ma non ci prefiggiamo tempi. Ora c'è la 1701 e stiamo a guardare la sua applicazione», ha detto il portavoce della Casa Bianca Bolton ai giornalisti del Palazzo di Vetro. Ieri la Francia aveva bloccato l'iniziativa: «Di una seconda risoluzione - aveva detto una fonte diplomatica - non si parla». Quanto alle regole di ingaggio erano l'argomento di discussione della scorsa settimana e i nodi sembrano essere al momento risolti. In questi giorni si sta parlando di composizione della forza con l'obiettivo di vedere un contingente «legittimo politicamente e veramente internazionale» grazie a contributi «europei e non europei, islamici e non islamici». Intanto delle regole di ingaggio provvisorie per la missione Unifil rafforzata in Libano ha dato anticipazioni il quotidiano francese Le Monde: autorizzerebbero i caschi blu ad aprire il fuoco per difendersi, proteggere i civili e disarmare i miliziani che si dovessero trovare sul loro passaggio. I 15 mila soldati che dovrebbero costituire la forza internazionale non avrebbero come compito quello di ricercare attivamente le armi di Hezbollah, nè di interporsi in caso di ripresa dei combattimenti. Nel documento si afferma che l'Unifil rafforzata opera secondo principi «di natura principalmente difensiva» ma che «autorizzano l'uso di una forza appropriata e credibile se necessaria». Un altro documento Onu sotto il titolo «Concetto d'operazione» stabilisce chiaramente che spetta all'esercito libanese «disarmare Hezbollah».