di LUIGI FRASCA CINQUE anni per diventare italiani, lo ius soli per i bimbi che nascono nel nostro Paese ...

Ma con una serie di «paletti», per evitare «matrimoni di comodo» o «afflussi indiscriminati» per far nascere i figli in Italia ed accertare «la serietà delle intenzioni» di chi decide di diventare italiano. Il ministro dell'Interno Giuliano Amato riscrive così le norme sulla cittadinanza, ispirate, assicura, agli standard europei. E prevede anche la possibilità di rinuncia, raggiunti i 18 anni, per chi è diventato italiano alla nascita, «perché la cittadinanza - dice - è un diritto, non un obbligo». Cinque anni per diventare italiani È il periodo di «permanenza regolare e ininterrotta» in Italia, necessario per poter presentare la domanda di cittadinanza, in base al ddl varato ieri dal Consiglio dei Ministri su proposta del titolare del Viminale. Vengono così dimezzati i tempi rispetto al passato, visto che, fino ad ora, erano necessari 10 anni per diventare cittadini italiani. La norma prevede anche lo snellimento delle procedure per la concessione della cittadinanza, per ottenere la quale attualmente i tempi medi sono di 3 anni. Previste 18mila domande l'anno È questa la stima del ministro dell'Interno Giuliano Amato sulle domande che potrebbero essere presentate ogni anno, in seguito all'entrata in vigore della nuova norma sulla cittadinanza. «Con i numeri bisogna essere cauti - ha detto Amato, commentando le cifre circolate in questi giorni - oggi con il limite a 10 anni per ottenere la cittadinanza, abbiamo 10 mila domande l'anno, ne prevediamo 18 mila circa con l'approvazione della nuova legge». A queste, ha proseguito, vanno aggiunti i bambini. Integrazione e lingua italiana Gli immigrati potranno diventare italiani soltanto se perfettamente integrati nel nostro Paese e se completamente padroni della lingua. Sono questi due dei paletti previsti nel disegno di legge che richiede il requisito di «reale integrazione dello straniero sul territorio». Chi vuole diventare cittadino italiano dovrà dunque superare «test di integrazione», e dimostrare, «la conoscenza della lingua italiana». L'obiettivo, si legge nel testo della norma, è quello di «acclarare la serietà dell'intento di diventare cittadini». Ius soli per i nascituri e rinuncia La norma prevede lo ius soli, il diritto cioè ad avere la cittadinanza del Paese in cui si è nati (già in vigore in molti Paesi europei), ma con alcuni paletti per «scongiurare il pericolo di un afflusso indiscriminato di stranieri che raggiunge il nostro Paese con il solo miraggio di far acquistare la cittadinanza ai propri figli». Per questo, verrà garantita ai bimbi stranieri che nasceranno in Italia, purché almeno uno dei genitori sia residente nel nostro Paese da cinque anni. Stesso principio per i bimbi che arrivano in Italia con i genitori: dopo cinque anni potranno avere la cittadinanza. Ma c'è anche la possibilità di cambiare idea: entro i diciott'anni, infatti, chi vuole può rinunciarvi «perché la cittadinanza è un diritto, non è un obbligo», ha spiegato Amato. Stretta sui matrimoni di comodo Lo ha spiegato lo stesso Amato: «Abbiamo previsto una stretta sul matrimonio», ha detto, con la possibilità di ottenere la cittadinanza dopo due anni. E anche chi si sposa deve dimostrare di essere integrato «perché in questo nuovo sistema - ha detto - può capitare ben più che in passato che qualcuno diventi coniuge di un italiano che a sua volta è immigrato da poco diventato cittadino e allora quell'accertamento viene esteso anche al cittadino da ius connubi». La presentazione del ddl ha trovato ampi consensi all'interno della maggioranza. Non solo perché, molto probabilmente, porterà nuovi voti alla coalizione di centrosinistra - è il teorema, questo della Cdl, secondo cui gli immigrati, per gratitudine, finiranno per votare Unione - ma anche perché, secondo la maggioranza, favorirà l'integrazione degli stranieri. Esulta quindi l'Unione per quella che è considerata «una decisione di civiltà». Salvo qualche cautela dell'Italia dei Valori («sui clandestini tolleranza zero», dice il capogruppo Donadi) e la richiesta di a