L'assist di Follini all'ex ministro degli Interni

Marco Follini, infatti, ha definito il discorso di Pisanu con aggettivi molto positivi: «Il ragionamento di Pisanu mi è parso interessante, originale e non dogmatico. È un ragionamento che merita una riflessione attenta», ha detto. Più articolate, ma non negative, le dichiarazioni di altri esponenti dell'Udc. «Non serve un nuovo dibattito per quanto intelligente tra i leader, ma un'iniziativa politica che parta dalla constatazione delle insufficienze registrate dalla Cdl nelle ultime tornate elettorali e nel referendum sulle riforme - ha affermato il vicepresidente del Senato, Mario Baccini. Baccini conferma un certo scetticismo rispetto all'ipotesi di soggetto unico dell'attuale opposizione: «L'Udc ha a cuore - spiega - innanzitutto la tutela dei valori e degli interessi del ceto medio e dei moderati italiani. Per intenderci, è rimasta ancora disattesa la spinta emersa dal voto che bocciò l'abrogazione della legge sulla fecondazione assistita. Sul modello sociale, culturale ed economico - prosegue Baccini - non si può negoziare nulla e la difesa dei valori della famiglia, dell'italianità, dei cattolici e del ceto medio di fatto è rimasta tagliata fuori da questo bipolarismo. Penso che debba essere invece il punto di riferimento di un modello federativo del centrodestra che voglia candidarsi a governare l'Italia». Per un altro ex Dc, poi, il Cavaliere dovrebbe sciogliere FI: «Come nel 1994 Berlusconi rispose alla dissoluzione dei partiti con un movimento che costituì un punto di riferimento nel quale ripararono tutte le culture politiche che, anche per colpa di tangentopoli, rimasero prive di strumenti organizzativi, oggi Berlusconi ha la possibilità di un'iniziativa uguale e contraria: sciogliere Forza Italia e fare appello a tutti i suoi elettori del 2001 e del 2006 e ai moderati, laici e cattolici anche di altri partiti, per fondare un nuovo soggetto politico che risponda alle esigenze che il paese ha mostrato di avere: un partito che in Italia diventi la sezione italiana del partito Popolare Europeo», dice Giuseppe Gargani, presidente della Commissione giuridica del parlamento europeo. «Visto che la sinistra sta intercettando con il progetto del Partito democratico il bisogno espresso dai cittadini di nuove, forti strutture di riferimento, e visto che Fini e Casini rifiutano il progetto di partito unitario - ha concluso Gargani - è venuto il momento che Forza Italia si trasformi nella sezione italiana del Partito Popolare Europeo, che oggi è l'unico soggetto politico che esprime una base di valori capace di aggregare i cattolici democratici e i liberali di diverse culture e tradizioni». Critiche le reazioni degli altri alleati. «Ciò che mi ha colpito del suo intervento è il forte appello a un rinnovato impegno verso il partito unitario. Quanto alla Lega Pisanu non ha mai avuto particolari rapporti ma anche lui è consapevole che il Carroccio è uno dei capisaldi della Cdl e che è e sarà nostra alleata», è stato il commento di Maurizio Gasparri (An). Furibonda, invece, la Lega. Quella di Beppe Pisanu è «un'opinione, ma non è del tutto condivisibile» ed è «chiaro che la bocciatura referendaria ha comunque cambiato le cose e prima ancora la bocciatura elettorale», sottolinea Francesco Speroni. Sull'accordo con gli altri partiti del centrodestra, l'europarlamentare del Carroccio spiega: «Anche la Lega riflette. Bossi ha rinviato Pontida, stiamo aspettando anche da lui dei chiarimenti. Può essere modificato in senso più debole o più forte. Visto che sono successe delle cose dopo le elezioni, una riflessione va fatta». Le considerazioni di Pisanu «sono cose vaghe proprio da democristiano, che sono quelle che non mi piacciono. Dovrebbe dire: il rapporto con la Lega va rivisto così, così e così. Sennò sono capace anche io di dirlo», sottolinea Speroni. E ancora: «Pisanu non so che ruolo abbia in Fi. Poi se parla a titolo personale... L'avesse detto Bonaiuti sarebbe stato un altro discorso. Voglio sapere se è l