di MARZIO LAGHI TORNA a scusarsi per lo «sbotto» d'ira in diretta radio, a criticare il sarcasmo di ...

«Ho interrotto, in questa campagna elettorale, i toni pacati e non perchè mi è scappata la pazienza ma perchè quando ci vuole ci vuole - ha spiegato ieri Romano Prodi, leader dell'Unione, nel corso del suo intervento all'iniziativa dell'Ulivo al Parco Nemorense - Quando ci attribuiscono proposte che mai ci siamo sognati di fare e lì inizia il tam tam, c'è un momento in cui ci si deve fermare e dire basta. Perchè si fa così e dopo si riprende in modo tranquillo la campagna elettorale». Poi il Professore se l'è presa con il suo principale avversario: «Ci copriamo anche di ridicolo, ma il ridicolo è lui. Berlusconi fa il ridicolo, ma il ridicolo cade anche su tutti gli italiani. Gli italiani sono stanchi delle barzellette e vogliono verità. Abbiamo bisogno di un governo coerente e non di un'Italietta». Venendo poi agli argomenti (fin troppo) seri, Prodi ha replicato per l'ennesima volta a chi accusava il suo eventuale-futuro governo di voler far pagare più tasse agli italiani: «Nel nostro programma,, è prevista la tassa di successione esclusivamente per i grandi patrimoni. Dato l'allarme che è stato artificiosamente costruito dalla destra - prosegue Prodi - voglio confermare che si tratta di un prelievo che riguarda esclusivamente grandi patrimoni e grandi fortune nell'ordine di parecchi milioni di euro. Riguarderà pertanto una percentuale davvero minima delle famiglie italiane. Per tutelare il mondo delle imprese, soprattutto medie e piccole, nel delicato passaggio da una generazione all'altra - continua la spiegazione del Professore - saranno ugualmente esonerate da questo prelievo le attività industriali, commerciali e agricole». Prodi ha concluso sottolineando: «Anche questa decisione rientra nel nostro progetto di ripristinare la solidarietà e l'equità necessarie per non far mancare ai cittadini i servizi: sanità, scuola, assistenza, di cui hanno bisogno». A dir la verità, del programma c'è scritto soltanto: «Ripristino della tassa di successione per i grandi patrimoni». Una riga secca d'inchiostro che dice tutto e niente. Da quale livello, infatti, partono i «grandi patrimoni» e da dove cominciano quelli «medi»? Prodi ha, inoltre, ripetuto con una battuta che, in generale, non aumenterà le tasse: «Non metteremo le mani in tasca agli italiani, anche perchè sono vuote. Ve le hanno già vuotate ed è troppo tardi. Siamo arretrati a un punto in cui si è dato fondo al barile. Bisogna ricominciare a crescere, questo è un paese stanco e in cinque anni non c'è stato sviluppo, non ci sono più soldi per fare nulla». Il leader dell'Unione ha poi fatto osservare che questa campagna elettorale è stata «iniziata» dalla Cdl «come se noi fossimo al governo e loro all'opposizione. Dicci cosa farai, dicono dalla Cdl. No, rispondo, dimmi tu cosa hai fatto e, soprattutto, cosa non hai fatto. Cosa hai fatto per gli amici e soprattutto cosa non hai fatto per la povera gente». Il Professore ha anche spiegato che è «entrato in politica per l'Ulivo, e ho solo questo come obiettivo: dobbiamo avere una forza riformista da un lato e, dall'altra, una forza conservatrice», spiegando che usava questo termine «perchè questa destra è solo rabbiosa e non ha i connotati di una forza liberale. Ha controllato il paese e non lo ha fatto correre noi ci rimetteremo tutti a correre e correremo tutti insieme prima e soprattutto dopo le elezioni». Intanto, a quanto pare, a correre (via dall'Italia) sono i capitali e gli imprenditori. Prodi ha poi annunciato i futuri cambiamenti dell'Unione: «I grandi cambiamenti, le grandi riforme dovremo farle a larghissima maggioranza, perchè l'Italia ha bisogno di unità - ha detto - Iin caso di vittoria del centrosinistra dovrà essere modificata insieme. Lo stesso autore l'ha definita una porcata, io non avevo mai sentito un cinismo usato per dire "l'ho fatta per colpire gli altri". Questo vuol dire che abbiamo perduto lo Stato democratico e lo dobbiamo ricostituire». Infine, l'epitaffio per qu