Slitta l'audizione del capo del Sismi «Non c'è alcuna urgenza di sentirlo»

Non c'è alcuna urgenza. Se ne parlerà la prossima settimana credo». Ad annunciarlo è il vicepresidente del Comitato parlamentare per i servizi d'informazione (Copaco) Maurizio Gasparri, ieri a Catanzaro per la campagna elettorale di Alleanza nazionale, tra applausi e comizi. Equivale a un "bravo Pollari"? «In questa legislatura i nostri 007 sono stati assolutamente efficaci, operativi e trasparenti, così come lo è stato il capo del Sismi Pollari. E anche il Comitato presieduto da Enzo Bianco ha sempre espresso giudizi unanimi di stima. Anche quando il Comitato si è occupato del caso Nigergate (l'uranio all'Iraq di Saddam): il Sismi ha sempre inacassato apprezzamenti. Pollari è finito nel mirino del giornale La Repubblica, che ha sostenuto che i servizi sarebbero stati usati nell'inchiesta Laziogate. Notizie cialtrone, peraltro subito smentite. Credo che Pollari abbia ritenuto lesiva l'illazione e abbia agito di conseguenza. Ma non si discute: il premier Berlusconi ha respinto le dimissioni, il Parlamento tutto ha manifestato apprezzamento per l'agire dei Servizi, e leader dell'opposizione hanno fatto lo stesso, espressamente, come per esempio il segretario dei Ds Piero Fassino. L'aduzione di Pollari al Copaco quindi non è né pressante né urgente». Lo pensa anche il presidente Bianco? «Assolutamente sì. L'ho sentito proprio oggi (ieri) e abbiamo convenuto sul da farsi». Su Bianco, secondo lei, come mai Berlusconi lo ha definito uno che «non ha mai dato prova di aver operato con serietà? «Non lo so, non lo immagino davvero». Scusi, ma lei è stato ministro del governo Berlusconi, è della maggioranza, è vicepresidente del Copaco e neanche immagina un motivo lontano che abbia ispirato le parole del premier? «No, davvero. Posso dire anzi che col presidente Bianco ho sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione e che non l'ho mai sentito su posizioni di parte antipatiche, non ha mai parlato a vanvera. Nemmeno quando Massimo Brutti (senatore diessino, membro del Copaco) ha tirato in ballo il Sismi per le intercettazioni del caso Unipol: Bianco non lo incoraggiò». Molte inchieste in pochi giorni: il sottosegretario Moffa indagato per una storia vecchia di anni, Storace falciato da un'inchiesta per le elezioni regionali di un anno fa, il segretario dell'Udc, Cesa, coinvolto in un altro pasticciaccio a Catanzaro. Che idea s'è fatto? «Che ognuno fa campagna elettorale come può. Non sono casuali le aperture delle inchieste, sembrano invece a orologeria, in piena sincronia: come i partiti sanno quando presentare le liste elettorali, così certi magistrati sanno quando dare il via alle indagini o visibilità ai sospetti». È una campagna elettorale avvelenata? «Certo. Umberto Eco dice che se vince il centrodestra è emergenza democratica, Dario Fo propaganda slogan dello stesso tono, Diliberto va ai cortei dove si grida contro i carabinieri e contro Nassiriya, Bertinotti candida i no global. Poi ci meravigliamo dei fatti di Milano dell'altro ieri. La colpa è di Prodi che si allea con questa gente e gode dell'appoggio di questi cattivi maestri». Un consiglio a Berlusconi per il faccia a faccia televisivo con Prodi? «Calma e parli dei fatti, delle cose concrete che questo governo ha fatto. Nell'aria già c'è troppa emozione».