Il Cavaliere: «I Ds puntano a Palazzo Chigi Voglio la rielezione come Tony Blair»

Berlusconi lancia l'ennesimo siluro al leader dell'Unione ma questa volta lo fa dando voce a quanto si vocifera al'interno del centrosinistra. Insomma che Prodi sarà un premier di passaggio destinato a lasciare il posto in breve tempo a quello che il candidato da sempre della sinistra, D'Alema. E anche berlusconi ne è convinto. In un intervento telefonico alla manifestazione di Forza Italia «NeveAzzurra 06» a Roccaraso, il premier spiega che candidare direttamente D'Alema sarebbe perdente per la sinistra perchè «gli italiani non si sono mai fidati dei comunisti, dei post comunisti e degli ex comunisti e non gli hanno mai voluto consegnare il governo del Paese. E siccome i comunisti questo lo sanno - incalza berlusconi - si giovano oggi di un uomo, quello che glia mericani chiamano un front man, un uomo di facciata come prodi che nominano lì, io credo per sostituirlo immediatamente. magari lo promuoveranno per rimuoverlo». Poi il premier ha ribadito che «ha bisogno di un nuovo mandato» per poter completare il suo ciclo di riforme, «per modernizzare il Paese» come hanno fatto grandi statisti quali la Thatcher, Blair, Kohl e Clinton. Berlusconi ha ricordato che la Thatcher è stata al governo 11 anni e Kohl 16. E il secondo mandato il premier è convinto di averlo in tasca come indicano i sondaggi. Berlusconi fa riferimento a un pre-sondaggio «fatto da professionisti americani che fanno sondaggi in tutto il mondo da 30 anni secondo il quale la Cdl è alla pari con il centrosinistra». «Abbiamo commissionato loro un importante sondaggio che sarà pronto fra 15 giorni», ha ricordato, «Prodi è molto lontano da me quanto ad apprezzamento da parte degli italiani». Berlusconi ha sottolineato che le uniche realizzazioni fatte dalla sinistra sono il «prelievo notturno di imposte che ha fatto il governo Amato», l'eurotassa di Prodi di cui nessuno ha visto la restituzione e l'Irap «che è giustamente chiamata l'imposta-rapina». Di contro il programma della Cdl è di «abbasare il costo dello Stato migliorandone i servizi e ridurre la pressione fiscale portandola al 39% o anche a qualcosa di meno». Circa le realizzazioni del suo esecutivo, il premier ha precisato che il «contratto con gli italiani l'abbiamo adempiuto, secondo noi, almeno all'85%», «non abbiamo mai usato la magistratura» contro gli avversari politici («nessuno ha sentito parlare di toghe-azzurre») ed è stata condotta «una politica sociale che nessun governo di sinistra si è mai sognato di fare». Per il futuro - ha detto ancora il premier riferendosi alla «flessibilità» introdotta dalla «legge ispirata ad un martire italiano, il professor Marco Biagi» - «possiamo garantire che nei prossimi anni aggiungeremo almeno un altro milione di posti di lavoro andando quindi verso la piena occupazione». Il premier ha esortato la platea forzista dicendo: «non credete ai profeti di sciagura della sinistra». Sempre circa le realizzazioni del governo, Berlusconi ha parlato fra l'altro di prevenzione del crimine dicendo che «abbiamo sconfitto, spero definitivamente, le Brigate Rosse», «abbiamo arrestato 111 terroristi interni», «203 presunti terroristi internazionali» e «circa 800 pericolosi latitanti». Il premier parla anche di completare la riforma della giustizia. «Non tutti i nostri alleati avevano le nostre idee e quindi siamo stati frenati nel portare a termine quella riforma, che riprenderemo, e che dovrà arrivare ad una divisione netta fra pubblici ministeri e i giudici». «Oggi succede che un giudice va a braccetto col pubblico ministero perchè appartiene alla stessa categoria, sta nelle stesse corporazioni». I due tipi di magistrati «vanno a bere lo stesso cappuccino, leggono la stessa Repubblica», ha detto Berlusconi aggiungendo che «tutto questo fa sì che il giudice deve avere un coraggio straordinario per dire di no alle richieste del pubblico ministero».