di LUIGI FRASCA È UN'inversione di tendenza? È presto per dirlo.

Cioè, proprio nel partito che più ha soffiato sulle fiamme mandano a fuoco i Ds spuntano i primi pentiti dell'incendio. piccoli pompieri si mettono all'opera. Si tratta di tutta l'ala che proviene dalla Dc e dal Ppi (quella che ha vissuto da vicino la gogna di tangentopoli) che ora prova a ricucire con gli alleati. A dare il là alla nuova musica è uno apparentemente fuori dai giochi, Savino Pezzotta. Che spiega: «Non vorrei cadere nell'errore di criminalizzare tutti. Vedo che c'è un problema di trasparenza che riguarda tutti, senza scadere nei moralismi e giustizialismi, va affrontato il tema con serenità». E aggiunge il segretario della Cisl: «Mi turba vedere che i contenuti delle intercettazioni finiscano sui giornali. Non dico che non si possano utilizzare questi strumenti, ma i magistrati devono garantire, finchè non c'è la condanna, la loro segretezza. Altrimenti si mette in dubbio una serie di principi democratici. E ciò non mi piaceva ai tempi di tangentopoli e non mi piace adesso». Arriva in soccorso Franco Marini, responsabile organizzazione della Margherita: «Tutta questa storia del coinvolgimento dei Ds è una gran montatura. Ma in ogni caso sono sicuro che dimostreranno la loro estraneità ai veleni e alle accuse». E lancia una proposta: «La risposta migliore alle polemiche è spingere il pedale dell'acceleratore per definire la squadra che affronterà il voto». il suo fedelissimmo, Beppe Fioroni, pensa già al futuro, al prossimo capitolo: «Ai Ds chiediamo solo di guardare avanti, insieme a noi». Pierluigi Mantini si spinge oltre: «Occorre riconoscere ai Ds un impegno autocritico e intellettualmente onesto. Ma è necessario per tutti andare fino in fondo con chiarezza». Pier Ferdinando Casini dà una mano e mette i paletti: «Non esiste una superiorità morale della sinistra». E sottolinea: «Non mi va giù - dice al Tg3 - che si proclami ancora una superiorità morale della sinistra. In Italia non c'è la superiorità di nessuno: tutti meritano rispetto, a destra come a sinistra. E non c'è nessuno che possa dire: è un problema che riguarda solo gli altri». E comunque, sottolinea, lo stillicidio delle intercettazioni è «una barbarie». Infine, il presidente della Camera ribadisce di non voler partecipare «ad una campagna elettorale di veleni». Un ciambella di salvataggio ai Ds arriva anche dai laici della Cdl, come i Repubblicani: «È un grave errore attaccare i Ds sul piano della moralità. Bisogna distinguere l azione politica che può essere condivisa o contrastata dalla commissione di reati». Tuttavia anche Berlusconi sembra aver cambiato tattica: appare intenzionato a cavalcare il caso Unipol per attaccare il maggior partito della sinistra e tutta la coalizione avversaria. Ma non vestirà mai i panni del «giustizialista», si assicura in ambienti di Forza Italia, riconfermando «l'anima garantista» che è propria del partito azzurro. Il premier batterà invece su un altro tasto: denuncerà come «un clamoroso falso» l'idea della superiorità morale della sinistra, «che al contrario deve chiedere scusa agli italiani».