DIETRO FRONT

All'interno del governo lasciano intendere che l'ex commissario europeo, capito che non avrebbe avuto grandi possibilità di spuntarla su altri candidati a cominciare da Mario Draghi, abia preferito farsi da parte. Insomma meglio ritirarsi che vedersi sconfitto. Peraltro Monti aveva a sostenerlo solo la Lega. Anche alcuni esponenti della sinistra, soprattutto i centristi, che lo sostenevano inizialmente, poi si sono spostati su Draghi. Sicchè l'ex commissario europeo ha preso carta e penna e ha scritto a Berlusconi dicendogli di «non considerare» il suo nome «per un incarico del quale non mi sfuggono certo il rilievo e il significato, ma che esula dai miei programmi». Nella sua lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti prima esprime soddisfazione per la riforma della Banca d'Italia introdotta dalla legge sul risparmio, sottolineando il ruolo propulsore avuto dal ministro Tremonti, e si dice poi grato per essere stato menzionato come possibile successore di Fazio. «Desidero rallegrarmi vivamente - scrive infatti Monti a Berlusconi - per l'importante riforma della Banca d'Italia varata dal Governo da Lei presieduto, in particolare grazie all'iniziativa e alla determinazione del Vice Presidente Tremonti. Ritengo che essa costituisca un passo avanti molto significativo verso un assetto corretto sul piano istituzionale e coerente con i principi di una moderna economia di mercato. Rilevo con piacere che le innovazioni introdotte riflettono in larga misura i suggerimenti formulati dagli studiosi che si sono occupati della materia nel corso degli anni. Colgo con particolare favore l'esplicito riconoscimento dei valori della concorrenza, con il maggiore ruolo attribuito all'Autorità garante della concorrenza e del mercato». Berlusconi gli ha risposto rigraziandolo per la lettera e augurandogli «di trovare, nell'attività che vuole svolgere, tutte quelle soddisfazioni possibili».