«Se vinco pensioni minime a 800 euro»

Porterà infatti le pensioni minime da 551 euro a 800 euro mensili e promette di aiutare tutti gli anziani in situazione di difficoltà, senza casa propria e senza altre entrate. Il premier entra nello studio di Porta a Porta, critica subito il «trono» centrale, che risulta secondo lui «piuttosto scomodo», dice di essere decisamente «più bello» che nel 2001 e va subito al sodo. Pensa ai bisogni degli italiani. Così annuncia di voler aumentare le pensioni, costruire case popolari, inasprire le pene contro gli evasori fiscali ma anche contro chi violenta le donne. Ma non manca di attaccare il suo avversario Prodi, che, secondo lui, «non merita il trono» di Vespa. Quando si rasserena elogia il sottosegretario Gianni Letta che «è veramente un dono di Dio all'Italia, perchè ha una trasparenza, una dedizione, una competenza, una capacità di lavoro assolutamente uniche». Così il Cavaliere torna a sottolineare il ruolo del sottosegretario di Palazzo Chigi, che spera di convincere a venire in televisione, nonostante la sua nota riservatezza. Intanto conferma di accettare il confronto Tv con Prodi, anzi, anche più di uno. Visto che in ogni caso «il ritorno di Prodi sarebbe una minestra riscaldata». Non solo, ma aggiunge che il Professore «nei suoi due anni di governo ci ha gravato di una tassa come l'eurotassa e, essendo un governo debole, di un cambio sfavorevole sull'euro». Poi passa al programma. Si dice «pronto» ad inasprire le pene contro gli evasori fiscali. E a mettere a punto misure più severe per i reati di rapina e di violenza alle donne. Poi elenca il numero straordinario di arresti e conseguente calo di reati che si è veificato nel paese durante il suo governo. Il Cavaliere quindi torna sull'emergenza case, confermando che il Governo sta studiando un piano in favore dei più indigenti. «Abbiamo un piano allo studio», dice il premier, sottolineando che, con una riduzione dei costi dei terreni e con un rafforzamento dell'edilizia industriale si potranno «costruire migliaia di abitazioni in favore di chi ne ha più bisogno e di chi è in una situazione di sfratto». Per difendere l'economia metterà un «fermo» alle esportazioni dei prodotti che arrivano dai mercati orientali, che dovrebbero essere uguali a quelle che partono dai paesi occidentali. «Al tavolo del Consiglio europeo -spiega il premier- ho sottoposto questa idea: per evitare che l'economia europea sia aggredita dalle economie emergenti occorrerebbe che l'Europa stipulasse un accordo con la Cina, con l'India e con gli altri paesi che si basasse sulla seguente regola: potrete esportare da noi i vostri prodotti fino ad una somma pari a quella dei prodotti europei che voi importerete nei vostri paesi. Secondo me questa idea italiana è l'unica soluzione che si intravede, altrimenti avremo un gravissimo problema a cui nessuno finora ha saputo dare risposta».. A questo punto il premier, dopo aver riferito sul suo incontro con Angela Merkel, torna sulla sinistra e il suo controllo diretto di scuola, informazione, magistratura e cinema. A questo proposito respinge l'accusa di aver beneficiato di leggi «ad personam», cosa che trova «una grande infamia». L'ultima battuta da vespa la spende sulle questioni interne della Cdl. Su quelle discussioni interne che a volte finiscno sui giornali. «Sono segreti di casa, quando non si è d'accordo in una famiglia si tiene chiusa la porta e si discute all'interno», taglia corto Berlusconi rispondendo ad una domanda su chi all'interno della Cdl non fosse d'accordo sugli ultimi provvedimenti presi e da prendere, come la legge elettorale e la riforma del risparmio di cui si discute in questi giorni.