IL CONTROLLO

«I franchi tiratori? Non ci sono perchè tutti sanno che il voto segreto in realtà tanto segreto non è...», afferma il ministro leghista Roberto Calderoli, svelando un retroscena del controllo sulla votazione. Infatti il segreto poi viene svelato. «Abbiamo votato tutti con l'anulare dentro la postazione elettorale e il resto della mano fuori ben teso. Così si può capire chi vota cosa», racconta un deputato di An. La colpa? Del vicepresidente del gruppo di Forza Italia Antonio Leone che avrebbe messo a punto il «sistema-anti franchi tiratori». Il meccanismo è semplice. In ogni banco, in Aula, c'è una piccola fessura di ottone all'interno della quale ci sono tre pulsanti per votare. Uno per il sì, uno per l'astensione e uno per il no. Questi ultimi due sono vicini, sulla sinistra dell'incavo. E basta solo l'anulare per premerli. Quindi, impossibile sbagliare. Casini però si infuria: «La segretezza del voto nel Parlamento è assicurata al 101 per cento, e non si discute», ribadisce il presidente Casini rispondendo, prima Roberto Giachetti dei Dl e poi a Franco Monaco (DL). «Ho visto quella dichiarazione - ha ribadito Casini - nella sua interezza: ne rispondo come presidente della Camera». Calderoli ridimensiona, ma ormai la bomba è scoppiata. «Ho biasimato le parole del ministro Calderoli con tutta la forza che ho. Non intendo prestarmi a manovre di altro tipo sulla base di dichiarazioni dissennate», sentenzia Casini e Calderoli: «Concordo con il presidente della Camera, assennato non sono...». replica Calderoli. E la polemica continua. Tutti ne parlano e nelle file dell'opposizione si fanno prove con le mani fingendo una votazione con l'anulare e tutte le altre dita fuori. «Geniale», sottolinea Franceschini, invidioso.