Addio americani, An fa propaganda made in Italy

Già. Perché il nuovo corso di Via della Scrofa ha deciso di non rinnovare la collaborazione con i creativi della Leo Burnett, l'agenzia pubblicitaria statunitense che nel suo portafoglio ha clienti come McDonald, Heinz, Fiat e che ha curato l'immagine del partito durante la campagna elettorale per le elezioni europee. Si cambia, dunque. Ma non affidandosi a un altro guru del marketing politico. La nuova campagna di immagine, quella per l'autunno 2005, sarà auto-prodotta. Cioè fatta in casa. Stop, dunque, a breefing, focus group, work-shop, believer e wanna-believer. Nei piani alti della destra italiana, finita l'ondata stelle e strisce, si ritorna a parlare in termini di riunioni, gruppi di lavoro, elettori certi e simpatizzanti. A lavoro ci sono Roberto Menia, responsabile propaganda di An, che si occupa dell'aspetto creativo, e Federico Mollicone, presidente del circolo di Colle Oppio, oltre che titolare di una società di comunicazione vicina al partito, che cura la grafica. Primo prodotto del binomio targato An sono i nuovi manifesti presentati nei giorni scorsi alla stampa. L'idea è quella del contrasto Fini-Prodi, futuro-presente, nuovo-vecchio, chiaro-scuro (la comparativa è idea di Mollicone). Un plot che magari sarà un po' out per gli accounts della Leo Burnett, ma che tutto sommato può avere la sua efficacia. Intanto il tir del presidente di An è partito in quelo che si chiama «Iter Italiae» (dal lastricato romano: questa è invece idea by Menia) che ha in programma tappe in tutte le principali città italiane. Anche questa, per la verità, è un'iniziativa autarchica. L'ha già sperimentata Azione Giovani per le regionali 2004. Ed è stata un discreto successo.