«Non lasciamoci sfuggire la nuova legge elettorale»

Sono questi i dati che Silvio Berlusconi avrebbe illustrato ad alcuni esponenti azzurri in un incontro ad Arcore, secondo gli ultimi sondaggi nelle mani del Presidente del Consiglio. Il premier alla riunione di Arcore avrebbe insistito sull'importanza di approvare la nuova legge elettorale in senso proporzionale. In primo luogo, avrebbe detto secondo quanto hanno riferito all'Ansa alcuni dei partecipanti non citati, bisogna «essere convincenti», e spronare i deputati a votare la riforma elettorale. Tutti sanno bene, ha spiegato all'agenzia d'informazione un esponente della maggioranza, che la nuova legge elettorale aumenterebbe la possibilità di rimonta della Cdl nei confronti dell'Unione. Nel pomeriggio, l'argomento aveva tenuto banco anche fra i peones di Forza Italia. «Troppi dimenticano che i collegi uninominali attuali, sicuri o meno che siano, vengono assegnati dai vertici del partito». La frase, tanto lapidaria quanto densa di buon senso, echeggia nel Transatlantico di Montecitorio grazie al «mitico» Aldo Perrotta. Deputato di Forza Italia noto per la sua assiduità nel presenziare ai lavori della Camera e per l'impegno incessante. Perrotta ammette che la repentina inversione di marcia che ha fatto propendere improvvisamente la Casa delle libertà per un ritorno al proporzionale puro ha effettivamente sconcertato per qualche giorno i quadri parlamentari del suo partito. Ma lui ora si dice convinto del fatto che, superato lo choc, quasi tutti stiano cominciando a capire. «Dopo un certo panico iniziale i mugugni a mio avviso stanno rientrando - aggiunge -. Se non altro perché molti hanno realizzato che i famosi collegi non sono un feudo personale. Parliamoci chiaro: il candidato dà un apporto alla massa di voti maggioritari raccolti innanzitutto in nome di Silvio Berlusconi e di Forza Italia che, a voler esagerare, non supera mai il 5 per cento». Molti sono ormai convinti di aver creato un consenso personale che prescinde dal premier e dal partito. «Le cose però non stanno affatto così - conferma un altro parlamentare azzurro, Maurizio Bertucci -. E comunque si può star certi che Berlusconi avrà tutto l'interesse a ricandidare chi ha lavorato bene in questo quinquennio e chi ha un reale seguito sul territorio». Però la nuova legge indubbiamente non consentirà più certi «cappotti» come quello dei 61 seggi uninominali su 61 in Sicilia, conseguito nel 2001 dalla Cdl fra Camera e Senato. «Ma nella nuova formula del sistema elettorale che stiamo per votare - aggiunge sempre Bertucci - è insita anche una compensazione che salvaguarda la rappresentanza di ciascuna forza politica in tutto il Paese. Chi in sostanza non potrà partecipare alle non più realizzabili vittorie schiaccianti in alcune regioni, verrà verosimilmente dirottato su quelle regioni «rosse» in cui fin qui non c'era speranza di eleggere i tanti parlamentari che invece ora potrebbero arrivare».