«Una campagna di intimidazione ingiusta»

Il primo a intervenire, acclamato dai giovani accorsi ad ascoltarlo a Rimini, è stato il senatore a vita. «Contro Antonio Fazio si è dato vita ad una campagna globale di intimidazione che non è giusta — ha spiegato iniziando il suo intervento — Un cattolico non integralista ma integro come lui a qualcuno dà fastidio». Andreotti ha sottolineato di conoscere Fazio fin da quando era bambino: «Viene da una famiglia che si è fatta da sola, con un padre contadino che ha sempre lavorato. Davanti agli attacchi nei suoi confronti reagisco perché credo che un cattolico non integralista ma integro come lui a qualcuno dà fastidio». «E poi — ha proseguito sorridendo — tante volte ai governanti dà fastidio che oltre a loro ci sia un governatore: qualsiasi riferimento a fatti e persone non è da ritenersi occasionale». In ogni caso, secondo Andreotti, «Bankitalia ha fatto tutto quello che doveva fare per la vigilanza». Andreotti è anche intervenuto sul tema dei possibili cambiamenti all'interno della banca d'Italia: «Qualche modifica può essere fatta, ma non con questa caccia all'uomo che non è giusta: dunque, se delle modifiche saranno concordate sarà necessaria una norma transitoria in base alla quale essa possa entrare in vigore solo dopo Fazio». Il ministro della cultura Rocco Buttiglione ha invece difeso la scelta di Fazio di non dimettersi: «C'è stata un'offensiva non sempre trasparente contro di lui». «Io — ha detto a margine del Meeting di Rimini — credo che l'uomo meriti prima di tutto stima per la sua statura morale». E Buttiglione ha voluto spiegare meglio il suo concetto poco dopo, definendo «una cosa vile l'utilizzare intercettazioni, peraltro fatte contro la legge e pagate con i soldi dei contribuenti, per farle pubblicare a sostegno di una manovra politica e finanziaria». Anche il senatore Luigi Grillo è un sostenitore di Antonio Fazio. E ieri, interpellato dal Velino ha dato la sua interpretazione su quello che accadrà domani, quando ci sarà la riunione del Cicr. «Credo che il Governatore farà un'ampia e articolata relazione sull'attività svolta da Bankitalia, dove si dimostrerà che la nostra Banca centrale si è comportata correttamente in tutti i passaggi del cosiddetto risiko bancario e finanziario». Poi prosegue spiegando che tutto quello che è successo in queste settimane «non è altro che un grande polverone sollevato da chi ha interesse a sollevare polveroni, ma è costruito sul nulla. Del resto basta leggere la sentenza del Tar del Lazio, che spiega bene la correttezza di Bankitalia in tutta la vicenda». Non c'è dunque da dubitare che la maggioranza sosterrà il governatore, malgrado nella stessa maggioranza ci siano voci dissonanti, per chiamarle eufemisticamente? Grillo sbotta: «Boh! E chi lo sa. Questo bisogna chiederlo alla maggioranza». Infine è intervenuto Ivo Tarolli, responsabile del dipartimento economico dell'Udc. «Il Cicr — ha spiegato — è un organismo tecnico che prevede l'incontro tra ministri tecnici, economici, responsabili dei settori economici del Paese e il Governatore della Banca d'Italia per fare valutazioni sulla politica del credito». Nodi importanti come la riforma di Bankitalia, secondo il senatore, vanno trattati nelle sedi opportune: «Le grandi questioni politiche — ha chiarito Tarolli — vanno discusse nelle sedi politiche, come Governo e Parlamento. Per parlare nel merito c'è tempo: è evidente che bisognerà attendere il ritorno dei leader politici, e dunque se ne potrà discutere solo dopo il 5-6 settembre». «Trattare il merito delle grandi questioni in sedi tecniche come il Cicr — ha concluso il senatore — equivale a creare confusione».