Anche Pera e Formigoni tra i fondatori

La Costituente lanciata da Ferdinando Adornato ha già scatenato la caccia alla poltrona. Tutti si chiedono con faccia dubbiosa sarà una boutade o l'inizio di una rivoluzione epocale? Nel dubbio, però, tutti vorrebbero esserci. Ci saranno invece solo 20 esponenti per ciascuna forza politica (Fi, An e Udc), 20 per i partiti minori e le associazioni, 20 per la società civile. E a Montecitorio si è scatenato un piccolo «toto-nomine». Secondo i soliti ben informati nella quota associazioni dovrebbero rientrare l'ex ministro Ortensio Zecchino e Stefania Craxi, ma c'è anche chi parla di Maurizio Scelli e di un rappresentante della Fondazione Free (quella presieduta da Renato Brunetta e Fracno Frattini). In molti, però, guardano con curiosità alla rappresentanza della società civile. I nomi sono, per il momento, assolutamente top secret (le consultazioni sono gestite direttamente da Ferdinando Adornato) tanto che qualcuno, malignamente, avanza qualche dubbio sulla presenza di questi ultimi. Scavando un po' l'unico nome noto che viene fuori è quello di Savino Pezzotta anche se c'è chi si sbriga a smentire velocemente. «Ne abbiamo parlato - dicono - volevamo coinvolgerlo, ma non c'è niente di ufficiale». Assoluto riserbo anche attorno al coinvolgimento di un nome noto dell'economia italiana. Tutti dicono che ci sarà, ma nessuno dice chi sarà. L'unica indiscrezione filtrata nei corridoi di Montecitorio è quindi quella relativa ad una possibile quota dedicata alle «cariche istituzionali». «Roberto Formigoni ad esempio - ci dice un deputato azzurro - farà parte della Costituente così come parteciperanno tutti i presidenti di Regione governate dal centrodestra e le cariche istituzionali». Spuntanto così i nomi di Mario Mauro, vicepresidente del parlamento Europeo, ma soprattutto di Marcello Pera. Il presidente del Senato potrebbe essere il vero nome a sorpresa di questa fase Costituente. In realtà la clausola delle cariche istituzionali era stata pensata per cercare di coinvolgere il presidente della Camera Pierferdinando Casini che però, almeno per il momento, avrebbe gentilmente declinato l'invito. Così il comitato di Todi si sarebbe lanciato in un pressing forzato su Pera che, fino ad ora, non avrebbe ancora sciolto la riserva. Anche se è difficile pensare che il presidente del Senato farà mancare il suo contributo fondamentale nella stesura del manifesto dei valori. Due sono gli elementi che rendono concreta questa indiscrezione. Il Presidente del Senato è stato, assieme a Casini, uno dei testimonial dell'astensionismo durante la recente battaglia referendaria, è il prototipo di quelli che vengono defini «atei devoti» e, proprio per questo, è molto apprezzato da uno schieramento trasversale che è quello a cui, elettoralmente, vorrebbe rivolgersi la nuova casa comune dei moderati.