Chiesto nuovo processo al Cavaliere

La richiesta è stata depositata, nei giorni scorsi, dai giudici che indagano sulla compravendita di diritti cinematografici di Mediaset e, da quanto si appreso, riguarderebbe oltre al Presidente del Consiglio anche il Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e altre 10 persone. I reati contestati vanno dalla frode fiscale al falso in bilancio, dall'appropriazione indebita al riciclaggio (solo per alcuni). La notizia è trapelata ieri mattina e subito è esplosa l'indiganzione della maggioranza. Per il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi «La macchina della giustizia a Milano è in perfetto orario, precisa come un orologio svizzero. Complimenti». Il provvedimento giudiziario della Procura di Milano provoca «un senso di profonda pena» è stato il commento del ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia. «Una certa magistratura — ha aggiunto La Loggia — che interviene per l'ennesima volta in modo improprio e deprecabile nella vita politica e istituzionale del Paese determinando forte sconcerto in chi crede nelle regole vere di uno Stato di diritto». La Loggia ha quindi espresso al presidente Berlusconi il suo più sincero incoraggiamento «a continuare la sua battaglia per il rinnovamento del Paese contro quelle forze della conservazione che non esitano ad usare anche gli strumenti giudiziari per tentare di impedire il cambiamento». Di diversa opinione il Verde Paolo Cento secondo cui «Il bilancio fallimentare del governo Berlusconi è così evidente che non c'è bisogno di strumentalizzare un'azione della magistratura per dare un giudizio politico sul suo operato: per questo gli esponenti della destra farebbero meglio a tacere, lasciando lavorare in pace i giudici». Per Antonio Di Pietro, invece, «Berlusconi stavolta sarà costretto ad affrontare il giudizio di merito senza potersi fare la solita legge su misura per evitare il processo o per depenalizzare il reato». In serata, in una breve nota, Mediaset ha fatto sapere di essere «assolutamente estranea ai fatti ipotizzati nella richiesta di rinvio a giudizio».