Segnali di pace tra la Gad e Prodi

L'altro giorno il professore aveva avuto un colloquio telefonico con Rutelli e ieri, secondo quanto si è appreso, avrebbe sentito anche Franco Marini e Piero Fassino. Quest'ultimo ha fatto una approfondita opera di mediazione parlando anche con Francesco Rutelli, Arturo Parisi e lo stesso Marini. Al termine di queste consultazioni, sarebbero emersi i contenuti di un accordo generale che potrebbe concretizzarsi nelle prossime ore, dopo il doppio appuntamento in casa della Margherita (l'ufficio di presidenza di oggi e la riunione della direzione di domani). I termini della possibile intesa riguarderebbero, secondo quanto si è appreso, sia le elezioni regionali, sia il futuro della federazione dell'Ulivo. Per quest'ultima si è deciso, infatti, di costituire delle strutture regionali, oltre a quella nazionale di Roma; per quanto riguarda invece le elezioni di aprile, la Fed si prepara a presentare le liste unitarie in 9 regioni. È stato inoltre stabilito di dare il via libera alle liste dei presidenti, lì dove risulti necessario, a partire dal Lazio. Il pacchetto dovrà chiaramente essere formalizzato in un accordo generale e dai quattro partiti della Fed. In queste ore, l'attenzione degli alleati è concentrata sulla Margherita, il partito protagonista delle più evidenti fibrillazioni nelle ultime ore, dove continua la «guerra di posizione» tra gli uomini di Romano Prodi e quelli di Francesco Rutelli. I prodiani non abbassano la guardia e lunedì andranno in direzione pronti a chiedere nuovamente con forza risposte e gesti concreti sul progetto del centrosinistra. Arturo Parisi e gli altri insistono: non è un problema personale con Rutelli, ma vogliamo dare al centrosinistra ed al paese — sostengono — gli strumenti non solo per vincere ma soprattutto per governare. Nel quartier generale di Rutelli, al momento non ci si sbilancia, ma si mostra una certa fiducia per quanto riguarda una conclusione positiva della vicenda delle liste unitarie e si ricorda che la telefonata di ieri tra l'ex sindaco di Roma e Prodi rappresenta comunque un passo avanti. Intanto, Franco Marini auspica un chiarimento a tutto tondo con Prodi precisando che non si può pensare alla creazione del partito unico dei riformisti ma, piuttosto, ad una forte federazione tra identità anche diverse.