VESPA replica all'«Unità», che ieri gli ha riservato un ampio articolo in cui viene accusato di atteggiarsi ...

Ciò avrebbe fatto insorgere l'Annunziata, il direttore del Tg1, Mimun, e il Tg3. Ma vediamo come il conduttore di «Porta a Porta» ha replicato in un suo intervento telefonico alla trasmissione «C'è Diaco» in onda su Sky Tg24: «L'Unità sta facendo un'atroce campagna di diffamazione nei miei confronti da anni ormai». «Abbiamo mandato una nostra inviata per sei ore a Baghdad - ha spiegato Vespa - con un aereo della Croce Rossa che portava medicinali e parecchi giornalisti. La nostra inviata è arrivata a Baghdad alle 8 di mattina ed è ripartita qualche ora dopo. Chi autorizza "L'Unità" a dire che abbiamo organizzato uno spettacolo per festeggiare il premier liberatore?». Rispondendo poi ad alcune accuse del direttore dell'«Unità», Furio Colombo, Vespa ha detto di non accettare «lezioni di moralità professionali da nessuno, meno che mai da Colombo». «Mi chiedo - ha dichiarato il conduttore di "Porta a Porta" - cosa avrebbe scritto di me la sua Unità se nel mio passato professionale, che non è prestigioso come quello di Colombo, avessi trovato posto in un consiglio di amministrazione Fiat nelle isole Bahamas, come ha fatto lui, dove la circolazione delle auto italiane è piuttosto modesta. Non c'è niente di illecito ma quando si danno lezioni...». Nell'intervento registrato di Colombo, trasmesso da «C'è Diaco», il direttore dell'«Unità» ha accusato Vespa di «fare uno scoop con il morto in trasmissione», «una responsabilità molto grave per la moralità di chi conduce una trasmissione», anche se «meno grave di quella del ministro degli Esteri che non poteva non sapere e che doveva occuparsi a tempo pieno di quella vicenda, invece di fare uno show in tv». Vespa ha ricostruito la sequenza degli avvenimenti della drammatica sera della notizia dell'uccisione di Quattrocchi. «Non dovevo dare quella notizia? Ma andiamo...» ha detto Vespa. Il conduttore è poi tornato sulla vicenda dell'inviata di «Porta a Porta» a Baghdad, che ha portato a una lettera del presidente della Rai, Lucia Annunziata, al direttore generale, Cattaneo. «I miei contatti con la Croce Rossa non risalgono a l'altro ieri - ha spiegato Vespa -. L'abbiamo ospitata quando altri non lo facevano. Cosa dovevo dire se a noi hanno trovato un posto e agli altri no? Dovevo dire: "Scusate, non siamo titolati ad averlo, dovete chiamare il telegiornale?" Vergognamoci!». Sulla vicenda, ha aggiunto Vespa, «ha comunque già risposto Cattaneo in maniera perfetta».