Annunziata: «In Rai è occupazione politica»

Intanto il presidente della Vigilanza Petruccioli chiede al dg e alla presidente di vedere il piano di riorganizzazione aziendale, «prima che si proceda alle nuove nomine». E il dg replica: «Non vi è norma alcuna che faccia obbligo alla Rai o altrimenti legittimi, a corrispondere alle Sue, pur autorevoli, richieste, che, peraltro, non è dato sapere se formulate in esecuzione di delibere della Commissione». Traduzione: nessuna norma mi obbliga a renderla partecipe dei criteri con cui scelgo i miei dirigenti. Vigilia di Pasqua rovente alla Rai in coincidenza con la vigilia di nomine del 5 e 6 aprile. Vigilia da copione però, con l'opposizione che teme di dover fare a meno di qualche poltrona e quindi grida al «golpe» prima che i giochi siano ancora fatti del tutto e la maggioranza che respinge l'offensiva da sinistra ma anche l'ingerenza di Petruccioli. A viale Mazzini si fanno ipotesi di ogni tipo, compresa quella che l'Annunziata stia mediatando di non presentarsi il 5 e il 6, in modo da mettere il CdA di fronte ad un imbarazzante 3 a 0 (Rumi ha già detto che non ci sarà). Ma il suo entourage smentisce. Il consigliere Alberoni ribadisce le sue accuse ad una presidente che «ha una sola vera preoccupazione, quella delle nomine» e lei risponde a tono difendendosi dalle accuse di faziosità: «Questo piano industriale - ha osservato - rimarrà agli atti come un piano non approvato dal presidente della Rai. In qualunque altra azienda di Stato si sarebbe gridato allo scandalo. La riorganizzazione? Una occupazione politica». Poi passa ad attaccare la Gasparri sulla pubblicità: «Il servizio pubblico rischia di essere al 30% al mercato contro il 70% di Mediaset». Un punto in particolare del piano che non sopporta è quello che prevede la vendita di immobili storici come quello di viale Mazzini a Roma e Corso Sempione a Milano. E in molti insorgono a difesa dei centri di Torino e Napoli, che, non riceveranno il potenziamento di Milano e Roma, ma non verranno depauperate. Inutile dire che Ds e Margherita sono con lei e difendono quelle posizioni che con Zaccaria sono diventate «intoccabili»: «Non subiremo colpi di mano». Il responsabile di An Alessio Butti invita invece Annunziata «a stare attenta a lasciarsi andare a certe analisi che poi vengono smentite dai fatti». Mentre Sandro Bondi di FI osserva: «Sarebbe più comprensibile che il presidente della Rai si dimettesse e si dedicasse alla prossima campagna elettorale». Intanto ieri l'esecutivo Usigrai è stato rassicurato da Cattaneo. Critiche nei confronti della presidente Rai vengono anche dalla Lega e dal ministro Gasparri. Una «sceneggiata» da parte della sinistra la definisce Paolo Romani. Intanto ieri si è saputo che un articolo della delibera cui sta lavorando la Vigilanza prevede che dalle 22 alle 24 per circa 11 giorni pre-elettorali su RaiUno, si facciano solo tribune elettorali. Come dire che per quel periodo Porta a Porta verrà cancellato del tutto. Giu.Cer.