ASSENZA amichevole o no, ieri tutta l'assemblea dei partecipanti al forum della Confcommercio a Cernobbio ...

Atteso e annunciato da diversi giorni. Due le «scuole di pensiero». Secondo una, il presidente di Alleanza Nazionale ha voluto lasciare la scena a Silvio Berlusconi, intento ad annunciare le misure che il governo adotterà per fare fronte alla crisi economica. L'altra chiave di lettura, invece, sottolinea come in realtà questi provvedimenti non siano stati ancora discussi nell'ambito della coalizione, come ha riconosciuto anche lo stesso premier a margine dei lavori. Quale che sia la verità, di certo ieri il leader di An è stato fischiato a quasi seicento chilometri di distanza dai giovani del suo partito. La contestazione si è verificata al congresso di Azione Giovani a Viterbo e riguardava la politica filo-Israele. Il capo della segreteria politica di Fini, Donato La Morte, durante i lavori del congresso, ha iniziato a leggere un messaggio di saluto del presidente di An. Ma è stato interrotto da fischi e contestazioni di un gruppo minoritario della platea. Da qualcuno si è levato il grido «Vergogna!», riferito alla politica filoisraeliana di Fini, al quale La Morte ha risposto «Vergognati tu». Mentre i contestatori continuavano a inneggiare alla Palestina, la gran parte della platea ha scandito, fra gli applausi, il nome del presidente. In una nota successiva alla vicenda, i militanti di Destra Protagonista, vicina al ministro Maurizio Gasparri, hanno stigmatizzato la contestazione, definendola «un'offesa al partito» e implicitamnete accusando come autori della contestazione i militanti della corrente Destra sociale, vicina al ministro Gianni Alemanno: «Chi contesta il presidente del partito - affermano i Gasparri boys, che sostenevano la candidatura alla guida di Ag di Giorgia Meloni - non ha ragione di rivendicare l'orgoglio dell'appartenenza alla comunità della destra italiana. La passione e le divergenze di opinioni di questi due giorni di confronto affermano i dirigenti giovanili sono sintomo della vivacità dei ragazzi di An. Ma la diversa appartenenza a contrapposte visioni della Destra italiana non giustifica un atto, come quello di fischiare il nostro Presidente, che non può che essere condannato». Replica dei sostenitori di Carlo Fidanza (vicino ad Alemanno): i fischi che si sono levati «non erano contro il presidente Fini, ma rientravano nelle dinamiche di un confronto congressuale». «Concordiamo con gli amici sostenitori di Giorgia Meloni nel ritenere che la diversa appartenenza a contrapposte visioni della destra italiana non giustifica un atto come quello di fischiare il nostro presidente, atto che non può che essere condannato - dicono i sostenitori di Fidanza -. Infatti nessuno lo ha fatto». «Fischi è vero ce ne sono stati e non erano contro il presidente Fini spiegano i dirigenti di Ag - ma rientravano nelle dinamiche di un confronto congressuale che finora si è svolto in un clima di sostanziale correttezza». «Siamo quindi rammaricati - prosegue la nota - di dover assistere a questa ignobile speculazione, offensiva e sleale, che appare solo come un tentativo di colpo di mano da parte di chi sta perdendo il congresso. Noi siamo con Fini e con la linea di lealtà concludono che ha saputo imprimere al partito». Non sono mancati altri scontri. I Gasparri boys hanno accusato i ragazzi di Alemanno: «Siete attaccati alla mammella della ricca mucca di Collecchio (dove ha sede Parmala, ndr)», ha detto Speranzon da Venezia. Replica del romano Mellone molto vicino al ministro dlele Politicher Agricole: «E voi attaccate francobolli per salvare Retequattro». Poi il congresso si conclude con il voto. Vince Giorgia Meloni che diventa la nuova leader di Azione Giovani: 227 i voti per lei contro i 211 di Fidanza. Per la Meloni determinante il sostegno del consigliere regionale Fabio Rampelli e degli universitari guidati da Francesco Grillo.