Fini: più donne in politica vuol dire maggiori opportunità per l'Italia

Donne ancora troppo poco presenti nelle istituzioni, eppure cardini di una società che si avvale delle loro capacità nei doppi e tripli ruoli di mogli, madri e lavoratrici. Una contraddizione che per Maria Ida Germontani, coordinatrice nazionale per le Politiche Femminili di An, va risolta in termini concreti sia sotto il profilo legislativo, che degli statuti interni ai partiti. Un impegno volto dunque da una parte a portare più donne in Parlamento, individuando meccanismi che all'interno dei singoli partiti permettano alle donne non solo di essere candidate, ma soprattutto di venire elette, e dall'altra a realizzare, attraverso quelle stesse voci femminili, una politica dei servizi che sostenga la donna nei suoi percorsi familiari e professionali di assolute pari opportunità con gli uomini. Un obiettivo che per Daniela Santanchè va perseguito con un no deciso alle quote che impongono ai partiti un certo numero di candidature femminili, e con un'azione al femminile che appassioni le donne attraverso quella politica «del fare» che mira concretamente a migliorare le condizioni della donna sia dentro che fuori casa. Incentivi alle casalinghe per premiare il lavoro all'interno della famiglia, e stipendi più alti, in linea con quelli dei colleghi uomini, per le donne che lavorano e che di solito percepiscono, rispetto agli uomini, una busta paga più leggera del 20 per cento. All'ultimo posto in Europa per numero di parlamentari donne, e per incidenza di presenze femminili ai «posti di comando». Questa la situazione che per le parlamentari e le consigliere di An va ribaltata. Questa la linea condivisa anche dai vertici del partito che hanno preso parte alla manifestazione. Una politica che rimuova gli ostacoli e non le differenze, quali valori arricchenti, per Gianfranco Fini, e che sia quindi in grado di dare, con una politica di pari opportunità, più chance al sistema Italia. Una politica che non tagli fondi alle regioni per l'imprenditoria femminile per Francesco Storace, il quale ha però invitato a ragionare sulla proposta delle quote nei partiti, non prima di aver lanciato una battuta alla Mussolini sul «partito che si è persa». Un impegno a tutto campo, settore delle comunicazioni compreso, per Maurizio Gasparri. Nel corso della manifestazione, alla quale era presente anche la mamma Danila, Fini ha consegnato il premio per la «Donna protagonista 2004» a donne dello spettacolo, del giornalismo, dell'imprenditoria e delle forze armate, tra le quali Paola Ferrari, Lavinia Biagiotti e Marilena Iacobini, maresciallo dei carabinieri ferito a Nassirya.