di GIANNI DI CAPUA SILVIO Berlusconi non è disposto ad accettare confronti con chi lo insulta.

Spiega il Cavaliere: «Credo di comportarmi come qualsiasi persona seria quando si trova di fronte a personaggi che offendono un giorno sì e un giorno no e criticano tutto ciò che dico, trasformando le mie affermazioni. E inoltre mi accusano di aver fatto passi indietro quando li correggo», dice il premier. E insiste: «Io invito tutti a tirar fuori soltanto una mia frase insultante nei rispetti dell'opposizione. Ho rispetto tutti e pretendo rispetto. Fassino ha detto che il presidente del Consiglio è un clown. Rutelli ha affermato che siamo governati da un irresponsabile. Io mi domando quale persona normale incontrerebbe chi fa affermazioni di questo genere», aggiunge il premier. Disponibile a vedere i sindacati. Berlusconi conferma che sulle pensioni il governo è pronto a trattare, ma la delega al momento va avanti perché «l'Europa ce lo chiede». Il premier conferma che il governo «è sempre stato disponibile a ogni proposta alternativa» e quindi «è disponibile a incontrare i sindacati», come proposto dal ministro Maroni. Berlusconi insiste che il governo comunque va avanti: «Se lo facciamo è per senso di responsabilità. Siamo aperti ad analizzare eventuali proposte che al momento non ci sono». Il capo del governo spiega che la riforma verrà fatta, perché in futuro non si verifichi «la situazione di non pagare le pensioni. Non so se la soluzione migliore è quella del governo, ma sicuramente garantirà» il pagamento delle pensioni in futuro. Una riforma organica per la scuola. «Abbiamo una scuola che non è mai stata adeguata al mutare di ciò che ci circonda. Altri hanno provato a fare una riforma organica, non ci sono riusciti, noi invece sì», afferma Berlusconi. «Il sistema dell'istruzione in Italia non è in grado di fare degli studenti futuri imprenditori di se stessi. Sono padre di cinque figli, li conosco, conosco i problemi dei loro amici». Scioperi? Una minoranza chiassosa. Gli scioperi contro la riforma della scuola sono orchestrati da una «minoranza chiassosa e bene organizzata». «Questa vuole essere non solo la scuola del sapere - continua -, ma anche la scuola del saper essere, cioè la scuola in cui lo studente divenga consapevole delle proprie inclinazioni e dei propri talenti. Ma sarà anche una scuola del saper fare, offrendo allo studente alternanza tra scuola e lavoro in modo da poter mettere a frutto ciò che si è imparato». Aumenterà lo stipendio degli insegnanti: «La linea direttrice del governo è quella di aumentare le retribuzioni degli insegnanti, che sono pagati troppo poco». Il ministro Letizia Moratti sottolinea che il 53% degli italiani approva la riforma.