Parmalat, sequestro dei beni degli amministratori

La causa, assegnata al giudice Lo Moro, sarà discussa il prossimo 12 marzo. Secondo quanto si è appreso, gli avvocati che tutelano le persone che rischiano il sequestro dei beni si costituiranno in udienza per opporsi alla richiesta. Sono 27 le persone citate: tutte dal 1989 al 2003 hanno ricoperto cariche sociali o hanno avuto incarichi di consulenza di Parmalat Spa e parmalat Finanziaria. Nell'atto - 53 pagine stilate dagli avv. Francesco Gianni, Umberto Tracanella e Silvano Enne - si chiede, come permette la normativa in questi casi, un sequestro di beni fino alla somma di 14,3 miliardi di euro, corrispondente cioè allo stato passivo finora accertato. Si tratta di un' azione di garanzia, che deve appunto «assicurare» l' esistenza di un controvalore sufficiente in vista della causa civile che dovrà decidere nel merito: e stabilire l'effettivo valore dell' eventuale risarcimento danni per Parmalat. La guardia di finanza aveva già sequestrato circa 25 milioni di euro su conti correnti delle persone indagate. La richiesta di sequestro preventivo è indirizzata a: Calisto, Stefano, Giovanni, Paolo e Pier Giovanni Tanzi; Paola Visconti, Fausto Tonna, Luciano Del Soldato, Gianpaolo Zini, Giovanni Bonici, Gianfranco Bocchi, Claudio Pessina, Franco Gorreri, Francesco Giuffredi, Luciano Silingardi, Domenico Barili, Alberto Maria Ferraris, Pietro Mistrangelo, Paolo Sciumè, Enrico Barachini, Oreste Ferretti, Mario Brughera, Massimo Nuti, Giuliano Panizzi, Antonio Gherardi, Antonio Bevilacqua, Davide Fratta. In pratica, amministratori e sindaci dovrebbero vedersi i beni sequestrati per non aver fatto il proprio dovere nella gestione delle società, aggravandone la situazione finanziaria fino al collasso. Ieri è stato dato il via libera da 20 banche al prestito ponte chiesto dal commissario straordinario Enrico Bondi a favore della Parmalat spa. L'ammontare del contratto di finanziamento è di 105,8 milioni di euro. Un prestito per altri 8 milioni è stato siglato a favore di Lactis da altri quattro istituti. Il finanziamento è di durata massima di 12 mesi ed è suddiviso in due tranche: la prima di 52,4 milioni sarà erogata sotto forma di scoperto di conto corrente, mentre la seconda di 53,4 euro sotto forma di anticipi su fatture. Unicredit Banca d'Imprese svolge il ruolo di banca agente. I 20 istituti coinvolti sono: Banca di Roma, Banca Intesa, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Sanpaolo Imi, Banca Monte dei Paschi di Siena, Unicredit Banca d'Impresa, Banca Popolare di Lodi, Bnl, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Bergamo, Deutsche Bank, Banco di Brescia San Paolo Cab, Banca Popolare di Milano, Banca Antonveneta, Banca delle Marche, Banca Carige, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca Monte Parma, Banca Cr Firenze, Bipop Carire. Ma non è tutto. L'avvocato Giampiero Biancolella, uno dei difensori dell'ex presidente di Parmalat, ha espresso preoccupazione «per lo stato di salute di Calisto Tanzi. È estremamente provato, tant'è che i suoi medici hanno accertato che rischia di morire in carcere».