È tregua elettorale, rimpasto rinviato Fini avrà la guida del dipartimento economico di Palazzo Chigi per controllare Tremonti

E a chi gli chiedeva se An avrà altri posti al governo dopo che l'Udc si è tirata indietro, il premier ribadisce che «la struttura di governo non si tocca, questo almeno è quello che mi risulta dagli ultimi colloqui che ho avuto». Berlusconi si definisce quindi «molto soddisfatto» della messa a punto in seno all'esecutivo. «Da questa situazione abbiamo tratto una razionalità e l'organizzazione della cosiddetta collegialità -sottolinea- e poi abbiamo individuato le nostre priorità, che sono e restano quelle di prima». Nascerà il consiglio di gabinetto con tutti i leader. Il premier aggiunge che «il rammarico è per un fatto di immagine, visto che la coalizione ha trovato l'accordo su tutte le questioni importanti». E il premier fa anche sapere che «se su un tema non si raggiungerà l'unanimità dell'accordo, non ci sarà nel documento e ne discuteremo dopo». Da parte sua il vicepremier Fini fa sapere «che l'ipotesi di conferirmi diretta responsabilità nella gestione del dipartimento economico di palazzo Chigi» è una strada «che il presidente del Consiglio intende perseguire». E da palazzo San Macuto, dove è intervenuto a un convegno sui «poteri forti» organizzato da An in ricordo di Pinuccio Tatarella, il vice presidente del Consiglio ricorda che garantire la collegialità nella gestione economica del governo significa coordinare l'azione dei vari dicasteri preposti alla politica economica, anche tramite un concreto utilizzo dei dati della Ragioneria generale dello Stato. E alla domanda se sia soddisfatto per l'andamento della verifica, Fini risponde: «Dipenderà dalle mie capacità». E aggiunge: «Con un po' di pazienza è emersa la verità», ossia «che la verifica non fosse una questione di poltrone per quel che riguarda An e anche l'Udc. C'è stato qualche momento in cui è sembrato che non fosse così. Ma bastava avere pazienza», tiene a precisare il vicepremier. E il leader di An annuncia: «Stiamo predisponendo il documento che indica le priorità dell'azione dell'esecutivo nella seconda parte della legislatura». A giudizio di Fini, perciò sulla verifica di governo «tra qualche giorno si potrà trarre un bilancio. Mi sembra, già fin d'ora che il bilancio possa essere positivo», dice fiducioso il vicepremier. Ancora per An, il viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso si dice «piacevolmente sorpreso nel leggere che per molti la verifica si misura con la mia mancata promozione. Evidentemente, è un segno di eccessiva stima e considerazione che certamente non merito», spiega. Nella riunione dell'ufficio politico Udc di oggi il più moderato sembrava Follini. Al termine il sottosegretario Mario Baccini ribadisce «che per noi non è mai stata una questione di poltrone o strapuntini. Da oggi è anche chiaro che i nostri punti di vista dovranno essere presi più in considerazione», avverte. Quanto alla verifica, «confermiamo che ne riparleremo subito dopo le elezioni europee», conclude Baccini. Per il leader del Carroccio, Umberto Bossi, la verifica «non va lasciata per mesi e mesi», ma occorrerebbe farla ogni anno con il «leader Berlusconi che deve scrivere sulla lavagna le quattro o cinque cose da fare e in base a quelle cambiare anche i ministri se serve». Bossi si è detto contrario anche che i ministri «rimangano a vita».