Fazio: «Nessuna competenza su quei bond»

Non ci saranno considerazioni politiche, ma solo annotazioni tecniche. Il governatore della Banca d'Italia è rimasto anche ieri in ufficio a limare sino a sera l'ntervento che terrà oggi davanti alle commissioni Attività Produttive e Finanze di Camera e Senato che stanno indagando sui casi Parmalat e Cirio. Stando alle indiscrezioni, il numero uno di via Nazionale dovrebbe spiegare, in punta di diritto, che la Banca d'italia non aveva alcuna competenza nell'emissione dei bond delle sue società. E che dunque ha effettuato tutti i controlli possibili nell'ambito del suo campo d'azione. Il governatore dovrebbe anche rispondere al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il quale, nell'audizione del 15 gennaio, lo ha chiamato in causa rendendo pubblica la sua corrispondenza con Fazio. Con le lettere, via XX settembre intendeva far conoscere di aver fatto «segnalazioni» in particolare sul caso Parmalat sin dal luglio scorso. Ma di non aver avuto spiegazioni. Il governatore dovrebbe replicare sostenendo di non poter rendere pubbliche informazioni che riguardano una banca e un suo cliente; il riferimento, in questo caso, è alla missiva di Tremonti in cui si chiedevano informazioni su Capitalia. Sempre secondo le indiscrezioni, su questo episodio, Fazio dovrebbe anche addurre una serie di sottolineature di carattere tecnico-giuridico. A gettare acqua sul fuoco per smorzare la tensione è soprattutto il presidente della commissione Finanze del Senato Riccardo Pedrizzi (An): «Dal governatore della Banca d'Italia arriverà un ulteriore contributo per ridare fiducia ai risparmiatori, dopo la vicenda dei bond argentini, il crac della Cirio e lo scandalo Parmalat». Secondo Pedrizzi, «il governatore fornirà chiarimenti non sui singoli fatti, ma sulle dinamiche che hanno caratterizzato la raccolta del risparmio, attraverso strumenti finanziari, da parte delle imprese. Fazio - continua l'esponente di An - preciserà le singole competenze sui controlli e sicuramente contribuirà ad affrontare le problematiche sul tappeto con cognizione di causa e spirito di collaborazione. Tenendo ben presente - sottolinea il senatore - che l'indagine conoscitiva non mira ad accertare responsabilità penali personali, ma solamente ad individuare quali possano essere le soluzioni legislative che il Parlamento dovrà adottare». Soluzioni che, per Pedrizzi, «devono considerare come priorità la tutela dei risparmiatori e degli investitori, soprattutto quelli piccoli, e il ripristino della fiducia nel sistema Italia sul mercato internazionale». La Lega risponde per le rime: «Solo con l'annuncio delle sue dimissioni, Fazio potrebbe dare, un importante contributo per restituire fiducia ai risparmiatori italiani e ai mercati internazionali dopo gli scandali Cirio e Parmalat», dice Federico Bricolo. Per l'ex presidente della Bnl, Nerio Nesi (Pdci) «nel corso delle audizioni mi sono reso conto che tutti sono responsabili». Il segretario dell'Ugl Stefano Cetica sostiene che «un nodo da sciogliere resta poi quello dell'intreccio tra banche ed imprese».