Invece del silenzio applausi a Vietti per l'intervento pacato

L'altro ieri l'Anm Lazio aveva fatto sapere che i magistrati si sarebbero presentati con la toga nera, in segno di lutto, e che avrebbero osservato un «doloroso silenzio». Se numerose erano le toghe nere presenti nella sala, non è stata invece rispettata l'indicazione del silenzio, e, anzi, l'intervento del sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti, è stato apprezzato e applaudito. «La giustizia è dei giudici. Un punto che mi pare meriti di essere scandito con l'evidenza di uno slogan - ha dichiarato -. Difendere la funzione giurisdizionale e il ruolo della magistratura è essenziale». Come a distinguere le diverse posizioni, sono state invece criticate le dichiarazioni del ministro Roberto Castelli. L'Anm Lazio, per bocca di Paolo Auriemma, ha sintetizzato che «è questo il dialogo di cui parla il ministro». Più articolato l'applaudito intervento del presidente del tribunale di Roma, Luigi Scotti, anche lui in toga nera «in segno di lutto». Scotti ha ricordato un altro paragone oltre a quello di venerdì Cobas-magistrati, Anm-porcilaia. «Questo ci impedisce onestamente di rivedere le nostre posizioni, i nostri errori e qualche pazzia ed illusione» ha detto Scotti, precisando che il magistrato vive una psicologia da «cittadella assediata». C'è una ragione a questa differenza di atteggiamenti: il discorso di Vietti è stato molto pacato, «apprezzato» perfino da Katya Summaria, la rappresentante dell'Anm incaricata di un breve discorso per sottolineare le carenze di sempre e le nuove di oggi: carta, toner, carenza personale, scarsissimi mezzi. Dalle tabelle allegate alla relazione del pg Salvatore Vecchione sull'amministrazione della giustizia nel Lazio emerge che, a fronte di una generale riduzione della durata media, in giorni, dei procedimenti penali, l'ufficio dei gip è quello che, invece, registra un consistente aumento (423 giorni nel periodo compreso tra il 1° luglio 2002 e il 30 giugno 2003 contro i 114 del periodo precedente).