Walter s'avvicina ai cattolici, per Romano troppo

Il sindaco è molto attento ai suoi rapporti con il Vaticano e non solo. «Troppo», ribattono dall'entourage del presidente della commissione Europea. Sarà, di certo qualcuno mormora: «A Roma non c'è taglio di nastro che non ci sia un vescovo o un caridnale». E l'avvicinamento del primo cittadino diessino è una marcia di avvicinamento al mondo cattolico iniziato con la sua ascesa alla carica di segretario dei Ds: allora chiamò alla guida dell'organizzazione del maggiore partito della sinistra Franco Passuello, che lasciò per l'occasione la guida delle Acli. E prosegue ancora a tutto campo: movimenti, associazioni, inaugurazioni varie dove il primo cittadino è sempre presente. Per non parlare poi della presenza veltroniana nelle grandi cerimonie in piazza San Pietro, come canonizzazioni e beatificazioni, con tanto di baciamano davanti alle telecamere di mezzo mondo insieme a Papa Wojtyla. Per non parlare poi del successo che ha riscosso facendo diventare Giovanni Paolo II «civis romanus», cittadino onorario della capitale per la gioia di tutta la Curia e soprattutto del cardinale vicario Camillo Ruini. Ma il vero «asso della manica» della nuovo politica filocattolica dell'ex segretario Ds sono le grandi manovre con i movimenti di assistenza ai più bisognosi. Parliamo soprattutto della Caritas diocesana, l'ente assistenziale ufficiale del Vicariato, cui Veltroni ha sempre dedicato grande attenzioni come fondi per nuovi ostelli e incontri quasi quotidiani con il suo direttore, monsignor Guerino Di Tora. E poi tra gli obiettivi «strategici» c'è anche la Comunità di Sant'Egidio, l'«Onu» di Trastevere, parrocchia diversa dalla precedente ma con il medesimo scopo di solidarietà. Tra le novità più recente, infine, c'è lo «scacco matto» con le Suore fondate da Madre Teresa a cui il sindaco ha offerto tutto l'appoggio possibile per garantire loro di continuare nella missione. Ma Veltroni si è costruito un vero e proprio partito personale che può contare anzitutto sul sostegno dei girotondini che, notoriamente, hanno molti adepti nei giornali, nei mass media in generale, ma anche nel cinema e nel teatro, nel mondo che fa opinione, insomma, Laddove Prodi è debole. È amico del direttore dell'Unità Furio Colombo e dell'editorialista di Repubblica Curcio Maltese, il suo intervistatore preferito. Ma ora è forte dove Prodi è forte. Gli ha strappato Fabiano Fabiani, ora al vertice dell'Acea (ma amico di Scalfari e di Ciampi), un tempo big della sinistra dc donde proviene il Professore. Ma Walter è sostenuto anche da due editori di peso, come De Benedetti e Romiti, e della grande industria come Agnelli, Moratti e Benetton. Per Prodi era troppo.