SARÀ lo studio legale newyorchese Weil Gotshal & Manges, già occupatosi di bancarotte illustri come Enron ...

L'incarico formale allo studio, uno dei più grandi e noti degli Stati Uniti, dovrebbe essere dato la prossima settimana. La mossa giunge nel momento in cui almeno tre gruppi di creditori si stanno organizzando per intraprendere azioni e recuperare il più possibile di quanto hanno investito e che rischiano di perdere nella situazione di default in cui è sprofondato il debito della Parmalat. Il Chapter 11, secondo la normativa Usa, garantirebbe una restituzione parziale dell'investimento sfumato. Evan Flaschen, avvocato di Bingham McCutchen, lo studio legale che rappresenta gli interessi di oltre cinquanta obbligazionisti Parmalat tra pubblici e privati, ha detto la scorsa settimana che i suoi clienti stanno considerando l'idea di costringere il gruppo a richiedere il Chapter 11 negli Usa. Nel contempo, Flaschen ha tuttavia dichiarato di stare cercando una soluzione nei colloqui avviati con il commissario straordinario Enrico Bondi. Un altro gruppo di creditori, rappresentato dal noto esperto legale di bancarotte Bruce Zirinsky dello studio Cadwalader, Wickersham & Taft, ha già fatto richiesta al Tribunale delle Isole Cayman per una «liquidazione provvisoria» relativa a una sussidiaria Parmalat e due società collegate, che rappresenta una sorta di procedura di bancarotta. C'è poi una terzo gruppo di creditori pronto a muoversi, principalmente detentori di obbligazioni emesse dalle divisioni canadesi del gruppo italiano. Tra le misure difensive che Parmalat potrebbe adottare negli Usa, notano gli esperti, potrebbe esserci il ricorso alla Sezione 304 del codice di bancarotta Usa che consentirebbe al gruppo di mantenere protetti i suoi asset negli Usa fintanto che non ci sarà un pronunciamento dei giudici italiani sulla vicenda. Anche in Venezuela parecchi sono rimasti scottati, Il governo di Caracas valuterà quindi la situazione seguita al crac della Parmalat. Il ministro William Castro ha spiegato al quotidiano El Universal che incontrerà lunedì prossimo dei rappresentanti della società italiana. In questo momento il massimo dirigente della Parmalat in Venezuela, Giovanni Bonici, è latitante perché colpito da un ordine di custodia cautelare firmato dal Gip parmense Pietro Rogato per associazione a delinquere e bancarotta. «Ci preoccupa qualunque impresa che abbia problemi, c'è il rischio che delle persone perdano il lavoro. Siamo molto dispiaciuti che un impresa come la Parmalat che lavora e che è cresciuta in Venezuela - ha detto Castro - abbia problemi di questo tipo».