CdA Rai: ok al piano industriale con modifiche Ma fra Annunziata e Cattaneo è lotta di potere

La presidente convoca nelle sue stanze i giornalisti per gli auguri e dopo pochi giorni si brinda con Cattaneo. L'Annunziata a fine CdA annuncia grandi modifiche al piano industriale e vittoria personale, e dopo pochi minuti il dg (che ieri è scappato a Milano alle 18 per motivi personali) infuriato cambia la versione mandando in rete il comunicato aziendale con approvazione unanime con «solo piccoli suggerimenti», mentre trapela la notizia di una sonora bocciatura alla proposta «annunziatesca» di una nuova società che gestisca tutto il patrimonio Rai. Prima è «soddisfatta» lei, poi si dichiara «soddisfatto» lui. E alla fine si dichiarano soddifatti entrambi, anche se per due interpretazioni diverse dello stesso avvenimento. Per il presidente infatti ieri il CdA ha approvato all'unanimità la versione modificata delle linee essenziali del piano industriale. E mette tra le modifiche proposte (come già anticipato su queste colonne) lo stop alla riorganizzazione e un rallentamento degli investimenti immobiliari che potranno avere luce verde solo dopo quelli sul prodotto e sul digitale. Poi aggiunge anche un nuovo canale Italian News, fatto dalla Rai sul modello della Cnn o Fox. «Grande soddisfazione per l'approvazione all' unanimità di tutte le linee guida del piano triennale industriale» è stata espressa invece ieri sera dal direttore generale della Rai Flavio Cattaneo che ringrazia tutti compresa la Annunziata. Al documento, ha ricordato, il direttore generale ha voluto far aggiungere la clausola che condiziona la validità del piano al mantenimento degli attuali livelli di entrate pubblicitarie, con riferimento alla possibilità che venga a mancare la raccolta pubblicitaria di Rai Tre. Di «dibattito vivace e costruttivo» parlano sia Petroni che Alberoni, sottolineando comunque il lavoro del dg. Dubbi vengono invece espressi da Alessio Butti di AN sulla proposta dell'Annunziata «coinvolgere l'azienda americana Crown Castle quale partner per operazioni industriali con la Rai». Quest'azienda infatti era già cara a Zaccaria. Giu.Cer.