Pronto il decreto per evitare Fede sul satellite. Sic, torta da 32 miliardi

Una stima che dà l'idea del volume di affari che è racchiuso nel sistema finito nelle mire (e tra le ire) del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il Sic viene individuato dall'articolo 15 della legge Gasparri. E viene definito come un sistema dentro il quale finisce tutta la raccolta pubblicitaria. Nel testo si stabilisce che, fermo restando il divieto di posizioni dominanti nei singoli mercati, nessuno può conseguire ricavi superiori al 20% delle risorse del Sic. Che cosa ci va dentro? Nel paniere del sistema contiene i ricavi da canone, pubblicità nazionale o locale, soponsorizzazioni, televendite e telepromozioni, offerte televisive a pagamento, vendite di beni, servizi e abbonamenti relativi a precedenti settori. C'è un limite asimmetrico del 10% per Telecom Italia (unico operatore ad avere più del 40% dei ricavi nelle tlc). Chi possiede più di una rete televisiva non potrà acquisire partecipazioni in quotidiani o costituire nuove imprese fino al 31 dicembre 2008. Quanto agli affollamenti pubblicitari, solo gli spot sono soggetti ai limiti orari (18% per le tv commerciali), mentre le altre forme di pubblicità, comprese le telepromozioni, sono soggette solo ai limiti quotidiani (15% per gli spot, elevabile al 20% in caso di telepromozioni e televendite, massimo per un'ora e 12 minuti al giorno). L'articolo 14 stabilisce che l'Authority, nel caso in cui accerti che un'impresa supera il 20% del Sic, adotti un atto di pubblico richiamo. In caso di accertata violazione, procede in base alla legge Maccanico (anche con misure deconcentrative). L'altro punto che non è piaciuto al Capo dello Stato è quello relativo all'articolo 25, ovvero quello di Retequattro. Quella parte del testo riguarda l'accelerazione e l'agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale: entro il primo gennaio 2004 la Rai deve coprire il 50% del territorio nazionale con due blocchi di diffusione; entro il primo gennaio 2005 il 70% della popolazione. Questo per avvicinarsi alla scadenza della legge 66 del 2001 che prevede il passaggio definitivo alla nuova tecnica di trasmissione entro il 2006. A precise condizioni, viene consentita la proroga delle concessioni analogiche (compresa Retequattro) fino al 2006. Una proroga a quanto era stato stabilito dalla Corte costituzionale (che aveva posto il termine alla fine del 2002) a sua volta prorogato dall'Authority delle Tlc al 31 dicembre 2003. Ora, per evitare che Emilio Fede e il suo Tg4 sul satellite, è necessario un decreto per il quale tutta la maggioranza è d'accordo e anche buona parte dell'opposizione.