Manovra, Casini ha dubbi sulla copertura In forse l'ammissibilità dello «spezzatino». Chiesti chiarimenti su spese e entrate. Il governo chiederà la fiducia

Ora è la volta del ddl Finanziaria, che ieri pomeriggio è stato accorpato in tre maxi emendamenti, proprio per velocizzare la votazione. La richiesta della fiducia, prima ventilata come ipotesi dalla maggioranza e poi di fatto pressochè ufficializzata da esponenti del governo, era attesa per questa sera. Ma il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha frenato sui tempi, chiedendo «chiarimenti sulle spese e sulle entrate». Dunque, tutto rinviato a stamattina, quando il presidente si pronuncerà sull'ammissibilità. Il governo solo allora potrà porre la questione di fiducia e il voto, secondo l'orientamento emerso ieri sera, ci sarà lunedì (ma probabilmente la fiducia impegnerà la Camera anche martedì, visto che di fatto sarà ripetuta tre volte, per ciascuno dei maxi emendamenti). Malumori anche nella maggioranza per la fiducia. Teodoro Buontempo (An) ha puntato il dito, durante il dibattito in Aula alla Camera sulla Finanziaria, sull'ipotesi che il governo, presentando proposte di modifica, faccia «carta straccia» degli emendamenti dei parlamentari e ha annunciato che, nel caso di voto di fiducia, «voterei contro perché è un fatto antidemocratico». LA FINANZIARIA SI FA IN TRE PER LA FIDUCIA — Tre maxi emendamenti che di fatto hanno diviso in tre tutta la manovra sono stati depositati dal governo oggi pomeriggio. Questo per consentire un accorpamento delle norme e un più agevole ricorso alla fiducia. L'ipotesi di un solo maxi emendamento era stata ieri respinta da Casini e dunque si sono costruiti tre pezzi di norme omogenei per materia. L'ipotesi di blindare la Finanziaria già circolava da giorni ma, da quanto si apprende, sarebbe stato il Consiglio dei ministri di ieri mattina a sancire definitivamente la decisione e, secondo fonti della maggioranza, sarebbe stato anche il vicepremier Gianfranco Fini a sollecitare questa esigenza per evitare possibili deragliamenti, considerati i tanti emendamenti presentati dalla maggioranza. Con i tre maxi emendamenti si è cercato di venire incontro parzialmente alle esigenze dei parlamentari della maggioranza, assorbendo, dove possibile, le proposte. Per questo un lungo vertice di diverse ore con Fini, i ministri Tremonti, Giovanardi, Alemanno e i capigruppo della maggioranza alla Camera, ha messo a punto le proposte emendative, lavorando su una mediazione laboriosa. L'ALT DI CASINI — Tutto pronto per la richiesta di fiducia, ma Casini chiede più tempo per valutare l'ammissibilità e di fatto rinvia la questione a stamattina. «In particolare, per me, si tratta di controllare gli effetti finanziari di certe disposizioni - ha detto parlando nell'Aula della Camera - per verificarne la complessiva copertura. Questo pone, in particolare, problemi tecnici che la presidenza non può minimizzare». Dunque, entro stamattina dovrebbe arrivare a Montecitorio la relazione tecnica, che ieri non c'era a corredo delle nuove norme, come anche la rimodulazione di alcune tabelle. Non escluso poi che su singole norme ci sia un problema di incompatibilità e che dunque vengano all'ultimo momento stralciate. Non ultimo, secondo voci girate insistentemente alla Camera, il testo dovrà essere riscritto perché non «ripulito» formalmente (in alcune parti si farebbe cioè riferimento ad un testo della Finanziaria che di fatto non esiste più).