Fecondazione assistita il governo scende in campo

Il voto finale di palazzo Madama sul provvedimento è previsto per giovedì mattina: così ha stabilito ieri la conferenza dei capigruppo che ha «contingentato» i tempi del confronto tra le proteste delle opposizioni. Il provvedimento sta provocando profonde lacerazioni nel centrosinistra nel quale Rutelli ha dichiarato di voler votare sì. Come ha spiegato il leader dei laici del centrodestra, Antonio Del Pennino, non è escluso che il testo messo a punto da Montecitorio possa essere modificato nel segreto dell'urna. È improbabile che questo possa avvenire per la fecondazione eterologa, ma Del Pennino è convinto che qualche sorpresa potrebbe esserci sul ripensamento della donna (eventualità esclusa dal testo Camera) e sull'utilizzo di ovuli esterni alla coppia quando c'è il rischio di malattie genetiche. Ma al di là delle possibili modifiche la novità più rilevante è la scesa in campo del Governo che durante l'esame del provvedimento a Montecitorio aveva assunto una posizione più defilata rispetto al confronto tra le forze politiche. Il capogruppo di FI a Palazzo Madama Renato Schifani, ha inviato una lettera a tutti i senatori azzurri in difesa delle scelte fatte dalla Camera. E Cosimo Ventucci, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento ha rivelato che il Consiglio dei ministri di venerdì aveva deciso all'unanimità di intervenire sulla materia. Le iniziative della maggioranza non sono piaciute a Gavino Angius, capogruppo dei Ds, che si è detto molto sorpreso per l'orientamento espresso dal Governo ed ha aggiunto che a questo punto si tratta quasi di una questione di fiducia: «Sono stati precettati tutti i senatori della maggioranza ed è singolare - ha detto Angius - che ciò avvenga su un tema che riguarda la coscienza di ciascuno di noi». Che si tratti di una materia scivolosa è provato dal dibattito all'interno della Margherita. Il leader, Francesco Rutelli, ha detto di non riconoscersi integralmente nel testo approvato a Montecitorio aggiungendo di trovare «tuttavia prevalenti e convincenti i motivi di consenso ad un approccio legislativo di cautela contro la manipolazione della vita».