Monti: il progetto Ue messo a rischio dalle decisioni Ecofin

E questo, ha spiegato a Milano il commissario alla concorrenza inaugurando l'Anno Accademico dell'Università Bocconi, di cui è presidente, è un rischio che l'Europa non deve correre. «Abbiamo visto in questi giorni - ha ammonito - che c'è la possibilità che su temi economici, che hanno però anche risvolti politici, vengano prese decisioni magari sagge in una prospettiva economica di breve periodo, ma che possono mettere in gioco cose ben più importanti del Patto di stabilità, cioè il Patto europeo, un sistema di convivenza basato su delle regole». Regole che per Monti possono anche venir cambiate se ritenute non adeguate «mentre sarebbe molto preccupante che quando qualche grande Paese ha dei problemi si arrivasse a una interpretazione o applicazione della regola diversa da quando i problemi sono dei piccoli Paesi». Il rischio sarebbe quello «di un ritorno a una Europa del Diciannovesimo secolo, con alcune grandi potenze con zone di influenza intorno ad esse costituite dai Paesi più piccoli, che devono piegarsi secondo le convenienze del momento per ottenere qualche contropartita. Il modello di Unione Europea per cui ci siamo battuti non è questo». Le parole di Monti sono arrivate nel giorno in cui appaiono tutt'altro che sopite le polemiche tra il ministro dell'Economia italiano Giulio Tremonti e il presidente della Commissione Ue Romano Prodi. Ieri Prodi ha invitato il presidente di Ecofin «a non dare altri colpi all'Europa eliminando quelle poche ma importanti regole di governo dell'economia di cui abbiamo bisogno per tutelare la nostra moneta e il nostro sviluppo». Un botta e risposta cui il ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione ha chiesto sia posto termine «tornando all'uso del buon senso». Ben più dura la risposta di Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia secondo cui «Prodi giocando su due tavoli rischia di confondersi: pare di capire che certe sue posizioni siano dovute più a rancori personali e a interessi politici che a una onesta analisi dei fatti». Anche Tremonti ieri è tornato a far sentire la sua voce. Questa volta però per rassicurare che dopo le decisioni di Ecofin non ci sarà nessun allentamento del rigore: «Siamo ben consapevoli di dover essere ancora più rigorosi nel tenere sotto controllo la spesa e nell'avere finanze pubbliche sostenibili». P. T.