«Così perdiamo anche voti nostri»

Ieri ha esaminato la situazione politica con coordinatore e suo vice di Forza Italia, Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto. Il Cavaliere ha chiesto di seguire da vicino la possibile nascita di una formazione a destra di An e di fare attenzione che comunque tutto rimanga dentro la coalizione, che non ci siano insomma emorragie di voti. «A perderci non è solo An - avrebbe detto il Cavaliere - ma tutta la Casa delle Libertà». Proprio per questo Berlusconi starebbe esaminando l'ipotesi di chiedere ad Alessandra Mussolini di aderire a Forza Italia, o anche soltanto di iscriversi, come indipendente al gruppo azzurro alla Camera. D'altro canto, tutto si può dire a Berlusconi, tranne che non abbia avuto parole benevole nei confronti del nonno di Alessandra. La Lega va all'attacco. Il capogruppo alla Camera Alessandro Cè accusa Fini di aver commesso una serie di «errori», a cominciare dalla proposta del diritto di voto agli immigrati, per «imporre la sua leadership all'interno della Casa delle Libertà». Ma questo progetto politico, avverte Cè, è destinato a fallire perché «i settori che non vedono di buon occhio Silvio Berlusconi hanno già scelto come punto di riferimento» Pier Ferdinando Casini e non Gianfranco Fini. Quindi gli dà un consiglio. Se vuole diventare il «delfino di Berlusconi», eviti di «insidiare la sua leadership», cerchi piuttosto di rafforzare e di tenere unito il suo partito e dialoghi con la Lega. Ma Fini, accusa Cè, sta facendo tutto il contrario di queste tre cose ed alla fine pagherà politicamente i suoi «grossissimi errori». Il portavoce di Alleanza Nazionale, Mario Landolfi, replica con ironia: il fatto che Cè ci offra consigli su come conquistare la leadership del centrodestra «ci onora»; se ci segnala i nostri errori «ci fortifica; che dica esattamente quello che pensa «ci rassicura». Ma «il sospetto che Cè non pensi a quel che dice, ci terrorizza». Ma il timore di perdere consensi affiora anche dentro la destra. Il vicepresidente del Senato Domenico Fisichella accusa Fini di essere alla guida di un «partito personalizzato». Se An dovesse perdere le prossime elezioni, e sarebbe la seconda sconfitta, dichiara, Fini «rischia di essere inseguito con il forcone». Per l'Udc, invece, non c'è alcun pericolo che lo «strappo» di Fini crei «instabilità» nella Casa delle Libertà. Il ministro Rocco Buttiglione dice di apprezzare il «coraggio» dimostrato da Gianfranco Fini per le parole pronunciate a Gerusalemme. Anche il segretario dei centristi Marco Follini apprezza Fini che in Israele ha trovato le «parole giuste e le parole vere» e «tutti gli italiani che hanno sentimenti democratici oggi gli debbono qualcosa». Un giudizio nettamente opposto a quello espresso da Massimo D'Alema per il quale sono esagerati gli elogi a Fini che, afferma, non ha certamente «scoperto l'America» affermando che le leggi razziali sono state infami, come gli italiani sapevano «dal 1945». F. D. O.