Legge Gasparri, riprende lo scontro 300 emendamenti del centrosinistra

L'Ulivo e Prc sono decisi a tentare di impedire il varo della legge entro la fine dell'anno, come richiesto da una sentenza della Corte Costituzionale. Sono stati presentati oltre 300 emendamenti, tutti dell'opposizione, che verranno esaminati domani dalla commissione Lavori Pubblici. Il testo da mercoledì sarà all'esame dell'assemblea. La speranza dell'opposizione è che, come è accaduto alla Camera, anche al Senato il governo possa essere battuto grazie ai franchi tiratori che potrebbero fare la loro comparsa soltanto se il presidente Marcello Pera dovesse accogliere la richiesta di votazioni a scrutinio segreto che sarà presentata dall'Ulivo. Nella maggioranza c'è molto ottimismo e tutti sono convinti che non ci saranno «incidenti» e la legge sarà approvata in tempo. Nel recente vertice di maggioranza lo stesso Berlusconi ha preso atto con soddisfazione che nella coalizione si è ricreato un clima sereno. E questo esclude che al Senato si possano ripetere gli agguati dei franchi tiratori. Con conseguenze che metterebbero in pericolo il varo della legge entro la fine dell'anno. Se il Senato, infatti, dovesse approvare qualche modifica proposta dall'opposizione, la legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Ma a Montecitorio è in corso l'esame della legge finanziaria che impedisce l'esame di altri provvedimenti, e si dovrebbe attendere la conclusione per passare all'esame del ddl Gasparri. Il ministro delle Comunicazioni esclude nettamente la possibilità che la legge possa essere modificata. Nei giorni scorsi Gasparri ha dichiarato che ormai la legge è al traguardo e non c'è più tempo per eventuali modifiche. Sarà quindi approvata così com'è. E sarebbe «gravissimo» se la legge non fosse approvata in tempo, perchè, ha affermato il ministro, significherebbe aprire le porte alla «colonizzazione» da parte dei gruppi televisivi stranieri. Una ipotesi del genere, però, non la vuole proprio prendere in considerazione perchè convinto che nella Casa delle Libertà i contrasti sono stati ormai tutti eliminati. Gasparri ha anche respinto l'accusa dell'opposizione che la legge sarebbe incostituzionale perchè non garantirebbe il pluralismo difeso ed invocato anche dal Capo dello Stato. Oggi, sostiene Gasparri, per quanto riguarda il pluralismo dell'informazione radiotelevisiva stiamo molto meglio che in passato.