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Berlusconi: «Nell'Ue c'è il futuro dell'Ucraina»

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«Il percorso dell'Ucraina per diventare membro a tutti gli effetti ha solide radici anche nella convenienza europea e noi faremo di tutto perché questo processo sia facilitato» ha detto il premier italiano al termine dei colloqui con il presidente Kuchma. Il vertice bilaterale Italia-Ucraina era stato preceduto l'altro ieri nello storico Palazzo Livadia di Yalta, che nel 1945 ospitò la riunione fra Roosevelt, Stalin e Churchill, da un summit euro-ucraino, con la partecipazione per l'Ue anche di Romano Prodi, accanto a Berlusconi come presidente del Consiglio europeo. «Il presidente Berlusconi ha confermato l'auspicio dell'Italia di vedere l'Ucraina nell'Ue» ha detto dopo i colloqui Kuchma. «La volontà dell'Ucraina di entrare nell'Ue ha l'appoggio dell'Italia» ha confermato Berlusconi. L'Ue per ora considera Kiev come un elemento del «anello dei Paesi amici» che circondano l'Unione a 25 del 2004, con i quali si può mettere in comune «tutto, meno le istituzioni». Ma l'Ucraina, stretta fra il gigante russo a Est e la nuova super-Ue a Ovest, preme per ottenere una prospettiva di adesione. «Faremo di tutto perché questo processo sia facilitato» ha detto Berlusconi, anche se il percorso appare ancora lungo. A Yalta il premier italiano e il presidente ucraino hanno siglato una serie di intese commerciali bilaterali, soprattutto nel settore del gas e dei corridoi di trasporto numero 5 e 9 che collegano l'Europa occidentale e centrale a quella orientale. «Abbiamo firmato un importante accordo» ha detto Berlusconi. Le intese, ha precisato Kuchma, comprendono «un invito all'Italia a partecipare al consorzio per il trasporto del gas attraverso il territorio ucraino», una realizzazione «importante non solo per l'Italia e per l'Europa, perché proseguirà fino a Mosca, al Kazakistan e alla Cina». Per l'Italia, l'Ucraina ha un ruolo strategico nel settore dell'energia, in quanto tutto il gas che importa dalla Russia transita attraverso il territorio ucraino. Gli accordi con Kuchma prevedono anche una partecipazione dell'Italia all realizzazione del Corridoio 9, che collegherà Mar Nero e Mar Baltico, la Finlandia alla Turchia con, ha precisato Berlusconi, «un possibile cofinanziamento italiano». Una intesa è stata raggiunta anche sulla realizzazione del Corridoio 5 che collegherà Trieste a Kiev. Pieno accordo anche sulla politica internazionale, a cominciare dall'Iraq, dove Italia e Ucraina sono presenti con contingenti militari.

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