D'Amato insiste: cambiare le pensioni ora

Ieri la Confindustria è tornata all'attacco bocciando l'ipotesi di riforma esplicitata, dopo tante voci e illazioni, dal ministro dell'Economia Tremonti. Il leader degli imprenditori Antonio D'Amato ha dichiarato che «la riforma delle pensioni deve essere fatta adesso. Non ha caratteri di strutturalità una riforma che rimanda al 2008 la soluzione di problemi che possono essere affrontati oggi». Quindi, per d'Amato «la Finanziaria è l'ultima occasione per imboccare la strada seria delle riforme strutturali». Quanto ai sindacati, in attesa dell'incontro col governo su finanziaria e pensioni, si preparano a un confronto duro. La convocazione delle parti sociali, infatti, potrebbe arrivare a stretto giro di posta, se non già venerdì, per i primi giorni della prossima settimana. Stanno quindi elaborando un documento comune sullo sviluppo del Paese che verrebbe varato lunedì prossimo in un incontro unitario, che richiamerà l'intesa firmata con Confindustria su Mezzogiorno, ricerca, politica industriale, prezzi e tariffe mentre su pensioni sarà rieditato il documento che Cgil, Cisl e Uil hanno già presentato nei mesi scorsi al governo. Inoltre lunedì prossimo ci saranno l'esecutivo della Cisl e la direzione della Uil mentre la Cgil ha fissato per i primi di ottobre la convocazione del proprio direttivo. Intanto, una battaglia per i giusti riconoscimenti ai mutilati e invalidi per servizio è stata aperta dall'on. Publio Fiori, vicepresidente della Camera. «Non si possono dimenticare quei servitori della patria che nel passato hanno subito una mutilazione o un danno nell'adempimento del loro dovere», ha dichiarato presentando il 20/o congresso nazionale dell'Unione nazionale mutilati e invalidi per servizio» ed «è giusto che carabinieri, militari, agenti di Polizia, della Guardia di finanza, di custodia, Guardie forestali, Vigili urbani, magistrati, medici, paramedici e tutti i dipendenti della pubblica amministrazione - continua - abbiano riconosciuto un equo risarcimento per il danno subito. Per questo la battaglia mia e del mio partito, già dalla prossima Finanziaria in aula tra un mese, sarà di proporre due emendamenti, di cui uno per la defiscalizzazione delle pensioni "privilegiate", e un altro per il loro adeguamento ai parametri dell'inflazione e della contrattazione, usati per le normali retribuzioni».