Sul Ventennio si dividono storici e intellettuali

«Berlusconi ha ragione» sottolinea Giano Accame. «Il fascismo è stata l'unica rivoluzione al mondo fatta con i bastoni e con i manganelli anzichè con le armi, ed è stato mite fino alla fine del regime, fatta eccezione per la coda sanguinosa della guerra civile. In vent'anni - continua lo storico - le sentenze dei tribunali speciali hanno riguardato 5.000 persone, quante sono finite in prigionia durante gli anni di piombo, 4.000 estremisti di sinistra e mille di destra. Cifre imparagonabili ai milioni di persone finite nei gulag o nei lager. Il confino come una vacanza? È una battuta». Marcello Veneziani concorda con Accame nel valutare i «numeri» del fascismo: «Sono morti più antifascisti italiani nell'ex Urss che nell'Italia fascista durante il regime. Si parla di 43 condanne a morte da parte del tribunale speciale, di cui solo 16, se ben ricordo, eseguite. In questo senso - sottolinea - l'affermazione di Berlusconi è condivisibile: non si può sostenere il paragone tra il fascismo e gli altri regimi totalitari del '900, da Stalin a Hitler, da Saddam a Pol Pot. Se da qui, però, si vuole riabilitare tutto il fascismo, allora non siamo d'accordo: ma non credo fosse questo l'intento del premier». Franco Cardini ricorda invece che «Mussolini prese decisioni in conseguenza delle quali molte persone sono morte e hanno sofferto. Certo, il confino non è paragonabile ai lager o ai gulag, ma neanche era una villeggiatura, magari a Villa Certosa: era una situazione di grave umiliazione. È noto che Berlusconi non ama parlare il linguaggio del politico, ma dell'imprenditore, e spesso dell'imprenditore che sta al caffè. Ma dovrebbe imparare che in politica non ci si può esprimere come gli altri, specie quando si è premier». Cardini critica però la formulazione della domanda, che definisce «mal posta: il confronto tra Mussolini e Saddam, proposto al capo di un governo di centrodestra, è provocatorio e grossolano. I regimi laici del mondo arabo hanno un rapporto di filiazione con il modello fascista, ma questo non autorizza a un simile paragone. Piuttosto mi sarebbe piaciuto che Berlusconi rispondesse che Saddam ricorda più da vicino i governi di Sua Maestà nell'India dell'800». Duro Nicola Tranfaglia: «Una frase di questo genere dimostra un'assoluta ignoranza della storia, che in un presidente del Consiglio è un fatto molto grave. E la smentita in conferenza stampa, di qualche minuto fa, è peggio della frase».